Bankitalia: “Le imprese avanzate usano di più lo smart working”

E lavoro agile ha aiutato le famiglie a limitare il calo dei redditi

NOV 4, 2021 -

Bankitalia Roma, 4 nov. (askanews) – Le imprese più avanzate usano maggiormente lo smart working. E se in generale questa modalità di lavoro è maggiormente utilizzata nel Nord Ovest, “l’incremento più elevato si è osservato nelle regioni meridionali, che hanno così ridotto il proprio ritardo rispetto alla media nazionale”. Lo rileva la Banca d’Italia, secondo cui “il lavoro a distanza è stato più diffuso nei servizi a elevato contenuto di conoscenza”, soprattutto nelle aziende più grandi e nei mesi “ha contribuito a limitare la riduzione del reddito familiare”. E’ la fotografia scattata dall’istituzione di Via Nazionale nel rapporto sulle economie delle regioni, dove i temi di smart working, telelavoro e lavoro agile vengono affrontati a più riprese, anche con riquadri di analisi. “La diffusione del lavoro da remoto è stata facilitata dall’uso delle tecnologie più avanzate. Secondo le indagini condotte dalla Banca d’Italia su un campione di imprese industriali e dei servizi privati non finanziari, tra quelle che prima della pandemia non utilizzavano tecnologie avanzate la percentuale delle aziende che hanno fatto ricorso al lavoro agile ha raggiunto quasi il 60 per cento nel 2020 – si legge – mentre era poco più del 10 l’anno precedente”. I valori più contenuti si sono registrati nelle regioni meridionali, quelli più elevati nel Nord Ovest. “Tra le aziende dotate di tecnologie avanzate, invece, la quota di quelle che hanno usufruito dello smart working si è portata a circa l’80 per cento (da meno del 25 nel 2019)”. E “tra queste imprese – si legge – l’incremento più elevato si è osservato nelle regioni meridionali, che hanno così ridotto il proprio ritardo rispetto alla media nazionale”. Secondo Bankitalia, inoltre “le aziende dotate di tecnologie avanzate hanno inoltre utilizzato lo smart working per una quota più elevata della propria forza lavoro rispetto alle altre imprese in tutte le aree del Paese”. “Nel settore privato – prosegue lo studio – il lavoro a distanza è stato più diffuso nei servizi a elevato contenuto di conoscenza (ad esempio le attività finanziarie), maggiormente presenti al Centro e al Nord Ovest. La quota è stata relativamente più contenuta nell’industria, nelle costruzioni e nei servizi a basso contenuto di conoscenza. Nel settore pubblico, che ha un peso maggiore nelle economie del Centro e del Mezzogiorno, il ricorso al lavoro agile ha interessato oltre un quinto dei dipendenti, anche in conseguenza dei provvedimenti per il lavoro da remoto nella Pubblica amministrazione”. “Il ricorso al telelavoro è stato superiore nelle aziende di grande dimensione, maggiormente diffuse nel Centro Nord e che hanno anche investito di più in digitalizzazione negli anni pre-pandemia. Il ricorso al lavoro da remoto a seguito della pandemia ha interessato principalmente i lavoratori dipendenti. Nei nuclei con il capofamiglia dipendente l’utilizzo dello smart working ha contribuito a limitare la riduzione del reddito familiare”, dice Bankitalia.