Accordo Conai Biorepack e Anci per raccolta bioplastiche

Migliore qualità della raccolta, maggiori contributi riconosciuti

OTT 28, 2021 -

Ambiente Milano, 28 ott. (askanews) – Accordo tra Conai e Biorepack insieme all’Anci – Associazione dei Comuni italiani, per la raccolta degli imballaggi in bioplastiche compostabili. Si tratta di un accordo che permette al nostro Paese di fare un passo in avanti nella raccolta differenziata favorendo, in particolare, il corretto conferimento di un materiale che sta crescendo rapidamente in quantitativi e diffusione nelle case degli italiani. L’allegato tecnico siglato dai tre soggetti disciplina i criteri di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile insieme alla frazione umida urbana e prevede per i Comuni e gli operatori delegati che si convenzioneranno i corrispettivi economici a copertura dei costi di raccolta, trasporto e trattamento: più sarà elevata la qualità della raccolta, maggiori saranno gli importi economici riconosciuti “Non è passato nemmeno un anno dalla costituzione di Biorepack: i tempi con cui l’abbiamo reso operativo e ora ne abbiamo definito il rapporto con Anci sono stati rapidissimi – ha commentato il presidente di Conai, Luca Ruini – Siamo di fronte a un allegato tecnico innovativo, perché estende per la prima volta le aree di competenza del sistema Conai alla frazione organica. Ricordiamo che, quando in un Comune viene migliorata la raccolta differenziata dell’umido, si assiste di norma anche a un miglioramento complessivo nella raccolta delle frazioni secche tradizionali”. “Questo documento rappresenta uno strumento fondamentale per avviare un dialogo efficace con i Comuni al fine di promuovere il trattamento degli imballaggi in bioplastica compostabile con la frazione umida dei rifiuti – ha detto il presidente di Biorepack, Marco Versari – Valorizzare frazione umida dei rifiuti con le bioplastiche compostabili attraverso la produzione di compost significa contribuire a mantenere la salute del suolo, risorsa gravemente minacciata da inquinamento e sfruttamento indiscriminato, e a ridurre le emissioni climalteranti”. “L’accordo siglato con il Conai ed il Consorzio Biorepack segna un importante passo in avanti nel sistema di gestione dei rifiuti di bioplastica da parte dei Comuni ma è anche un tassello fondamentale verso la sostenibilità ambientale e l’economia circolare – ha sottolineato il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco. Tema su cui l’Anci si è attivata sin dall’inizio per adeguarsi alle norme comunitarie e nazionali. L’accordo permette di definire la corretta modalità di gestione per il recupero di materia a fronte di corrispettivi erogati dal nuovo Consorzio riconosciuto dal Ministero e migliora l’impatto ambientale aumentando la quota di materiale compostabile e biodegradabile”. Nelle 20 pagine dell’allegato tecnico vengono individuati tutti gli obblighi e gli impegni che saranno in capo sia al Consorzio Biorepack sia ai Comuni o ai soggetti da loro delegati che sottoscriveranno la convenzione. Gli impegni principali assunti dalle parti riguardano tre aspetti. La promozione della gestione dei rifiuti di imballaggio in plastica biodegradabile e compostabile assieme all’umido urbano. La massimizzazione del successivo avvio a riciclo organico. E infine la riduzione della presenza all’interno dell’umido urbano di matrici non compostabili che penalizzano il riciclo dei rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile fino a impedirlo, facendo aumentare i costi di trattamento a carico della pubblica amministrazione e quindi della collettività. Nel documento sono inoltre presentati i corrispettivi che spetteranno ai convenzionati – Comuni o operatori delegati – per la raccolta, il trasporto e il trattamento degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile all’interno dell’umido urbano. In particolare, i soggetti convenzionati dovranno promuovere la gestione dei rifiuti di imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, certificati e conformi alla norma EN14432, insieme all’umido urbano. Dovranno inoltre massimizzare l’avvio a riciclo dell’organico e favorire la riduzione della presenza nell’umido urbano di matrici non compostabili. L’obiettivo è favorire sia la quantità sia, in particolare, la qualità della raccolta. L’attenzione alla qualità della raccolta dei rifiuti da imballaggi in bioplastica compostabile è evidenziata anche dai corrispettivi che vengono riconosciuti ai Comuni o ai soggetti da loro delegati. “Tanto maggiore sarà la qualità della raccolta differenziata dell’umido urbano, tanto più elevato sarà il corrispettivo che verrà riconosciuto da Biorepack – spiega Gino Schiona, direttore generale di Biorepack – L’allegato tecnico prevede quattro fasce qualitative, commisurate alla presenza di frazioni estranee, ovvero le impurità presenti nell’umido raccolto”. Per chi manterrà tale frazione entro il 5% saranno riconosciuti 127 euro a tonnellata. Man mano che la presenza percentuale salirà, diminuirà il corrispettivo economico riconosciuto, fino a 63 euro a tonnellata. Oltre il 20% di frazione estranea non sarà riconosciuto alcun corrispettivo. L’accordo prevede inoltre il riconoscimento dei costi di trasporto di media lunga percorrenza sostenuti dai convenzionati (che verranno riconosciuti totalmente) unitamente ai costi di trattamento se ivi inclusi o separatamente a fronte di presentazione di idonea documentazione ovvero attraverso un corrispettivo chilometrico per distanze superiori ai 25 km e fino a 100 km, dal centro del bacino di raccolta all’impianto di trattamento, essendo quelli inferiori inclusi nei corrispettivi di raccolta. I corrispettivi di trattamento organico che verranno riconosciuti ai convenzionati saranno pari al 100% dei costi sostenuti per il trattamento dei rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile a fronte di presentazione di idonea documentazione. Anci e Conai si impegnano anche per questa filiera a promuovere campagne di formazione e comunicazione in collaborazione con i Comuni e con i convenzionati. L’obiettivo è promuovere il riconoscimento di questo materiale – anche attraverso l’opportuna etichettatura – da parte di tutti i soggetti rilevanti per la filiera, e il suo corretto conferimento con la frazione organica dei rifiuti urbani. Per monitorare, valutare e regolamentare le questioni tecniche, infine, viene costituito un Organismo paritetico Anci-Biorepack, composto da 3 rappresentanti per ciascuna delle parti.