Mps, Ue: ora sta a Italia proporre altri modi per privatizzarla

Portavoce: "Per rispettare impegni presi con Commissione nel 2017"

OTT 26, 2021 -

Banche Bruxelles, 26 ott. (askanews) – Le autorità italiane si erano impegnate nel 2017 con la Commissione europea a privatizzare la banca Monte dei Paschi di Siena, e se ora non riescono a farlo entro le scadenze previste sta a loro proporre dei nuovi impegni equivalenti, che portino comunque lo Stato a uscire dalla proprietà della Banca. Lo ha detto oggi a Bruxelles la portavoce per la Concorrenza, Arianna Podestà, rispondendo ai giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario. “La Commissione – ha detto la portavoce – segue da vicino i recenti sviluppi riguardanti la Banca Monte dei Paschi di Siena, ed è in contatto con le autorità italiane. Nel luglio 2017 – ha ricordato – la Commissione ha approvato il piano dell’Italia per sostenere una ricapitalizzazione precauzionale della banca Mps ai sensi della normativa Ue, sulla base di un efficace piano di ristrutturazione e sulla base di alcuni impegni assunti dall’Italia relativi alla Banca”. “Tra l’altro – ha continuato Podestà -, l’Italia si è impegnata a vendere tutte le azioni della Banca entro una determinata scadenza. Il termine per completare la privatizzazione prevista dagli impegni – ha rilevato – non è scaduto. La Commissione non può commentare la scadenza esatta, che è considerata come un’informazione riservata”. “Come sempre – ha aggiunto la portavoce -, è responsabilità degli Stati membri rispettare gli impegni presi in materia di aiuti di Stato ed è loro compito proporre le modalità per adempiere a quegli impegni. Spetta quindi all’Italia decidere e proporre le modalità per uscire dalla proprietà della banca Mps, tenendo conto della decisione che abbiamo adottato nel 2017 in materia di aiuti di Stato e degli impegni presi in quel contesto”. A una domanda su che cosa non abbia funzionato, Podestà ha replicato: “Non posso fare ora una valutazione di ciò che è andato male, ma quando abbiamo adottato la decisione basata sul piano di ristrutturazione avevamo gli elementi per valutare la sostenibilità di lungo termine della Banca, basata su impegni” presi dalle autorità italiane. “Poi, gli eventi nella vita reale che hanno cambiato le cose”. “In ogni caso – ha insistito la portavoce -, avevamo preso questa decisione sulla base di impegni presi dall’Italia riguardo alla Banca, e questo includeva la vendita delle azioni entro una certa scadenza, che non posso menzionare per ragioni di confidenzialità. Perciò l’Italia deve rispettare i propri impegni inclusi in questa decisione”. “Ma se l’Italia crede che ci siano altri modi di rispettare questi impegni, altri modi per uscire dalla proprietà di Mps, sta all’Italia proporli, e naturalmente siamo in dialogo con le autorità italiane su questa questione, ma non posso dire di più”, ha concluso.