Centinaio: pasta simbolo Italia, valorizzare nostro grano

Presto nuova riunione del tavolo su grano duro al ministero

OTT 25, 2021 -

Agroalimentare Roma, 25 ott. (askanews) – “Nel nostro paese la pasta è più di un semplice alimento, è un simbolo, è parte integrante del nostro modo di vivere e della nostra cultura, è alla base della piramide della Dieta Mediterranea. Un piatto sano che non teme le mode del momento. Nonostante la popolarità di diete a basso contenuto di carboidrati il consumo di pasta negli ultimi anni è continuato a crescere, in particolare nel periodo del lockdown. A livello mondiale l’Italia è il primo produttore, all’estero esportiamo circa il 60% e nel 2021 le previsioni stimano un aumento rispetto al periodo pre-Covid”. Lo evidenzia il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, il senatore Gian Marco Centinaio, in occasione della Giornata mondiale della pasta che si celebra oggi 25 ottobre. “A fronte di questi dati positivi ci sono tuttavia una serie di criticità da affrontare. L’importante riduzione della produzione mondiale di grano con le scorte ai minimi, a causa di cali in paesi come Canada Stati Uniti e Russia, e il generale aumento dei prezzi, non solo del grano duro, ma di tutte le materie prime, dalle sementi ai fertilizzanti fino all’energia. Con la pandemia i consumatori hanno mostrato di avere sempre più voglia di Made in Italy. Sono convinto – prosegue il sottosegretario – che possiamo lavorare per far sì che una percentuale sempre maggiore del grano duro utilizzato possa arrivare dalle imprese agricole italiane. Per fare questo occorre investire nella ricerca, cogliere al meglio le opportunità offerte dal Pnrr e rafforzare la filiera. Al fine di raggiungere questi obiettivi nei giorni scorsi ho convocato al ministero un tavolo che presto tornerà a riunirsi coinvolgendo ulteriori attori del comparto, nell’ottica di lavorare insieme per individuare possibili soluzioni alle problematiche emerse. Lavoriamo per rafforzare la nostra leadership a livello internazionale – conclude Centinaio – e perché nel mondo si associ sempre un buon piatto di pasta con l’essere italiano”.