Gentiloni: green economy preoccupa? Comprensibile, ma è opportunità

Servono 520 mld l'anno di investimenti, prevalentemente privati

OTT 19, 2021 -

Energia Roma, 19 ott. (askanews) – Le preoccupazioni sull’accelerazione che l’Unione europea ha voluto impartire alla “transizione energetica” con il pacchetto “Fit for 55” (tagliare del 55% le emissioni di CO2 entro il 20230, rispetto i livelli del 1990) sono “comprensibli, ed è compito della politica indirizzarle, ma siamo di fronte a una transizione impegnativa che offre anche grandissime opportunità, in particolare alle imprese con maggiore capacità di innovazione”. Inoltre, ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni “governi e istituzioni proteggeranno le fasce più deboli della popolazione” dai rincari legati a queste politiche. Peraltro “intervenire più tardi avrebbe un costo smisurato” (guardando ai costi ipotetici che vengono attribuiti al cambiamento climatico), ha aggiunto intervistato durante la Rcs Academy Conference. “Secondo nostri calcoli – ha proseguito – avremo bisogno di investimenti aggiuntivi da qui al 2030 ogni anno di circa 520 miliardi nell’Ue. Ovviamente una parte minoritaria dovrà essere pubblica, e non dobbiamo ripetere quanto fatto nella precedente crisi in cui investimenti pubblici si sono avviati verso lo zero, avremo buon livello di investimenti pubblici in 2021 e 2022 dobbiamo cercare di mantenerli, sarà parte della discussione che apriamo oggi sul Patto di stabilità”. Ma questi 520 miliardi extra di spese dovranno essere “principalmente del settore privato”, ha chiarito, senza specificare in maniera più precisa quanto sia la qua del privato su questa cifra stimata. Intanto, “sull’energia la priorità assoluta va alle rinnovabili, che sono avanti ma non abbastanza” per soddisfare il fabbisogno futuro. “Ad esempio sull’auto – ha detto Gentiloni – l’energia elettrica dovrà essere principalmente dalle rinnovabili e bisognerà investire sulle rinnovabili”.