Copagri Puglia a confronto con Regione su prezzo del latte

Accolte proposte su premialità e inasprimento controlli

OTT 14, 2021 -

Lattiero-caseario Roma, 14 ott. (askanews) – Il prezzo di un litro di latte alla stalla, che non può e non deve essere inferiore al costo di produzione. E’ tra le principali richieste avanzate da Copagri Puglia all’assessore regionale pugliese all’Agricoltura Donato Pentassuglia durante un confronto sul recente Protocollo per la stabilità, la sostenibilità e la valorizzazione della filiera lattiero-casearia pugliese, approvato in Giunta regionale lo scorso 30 settembre 2021 e siglato nei giorni scorsi nella sede del Dipartimento regionale Agricoltura. All’incontro hanno partecipato il presidente e il direttore regionale di Copagri Puglia Tommaso Battista e Alfonso Guerra e il rappresentante regionale degli allevatori Copagri Matteo Campanella. Gli allevatori, provenienti dalla zona murgiana a sud di Bari, hanno potuto confrontarsi col rappresentante della Regione Puglia, mettendo sul tavolo una serie di dubbi e richieste di chiarimento relative al protocollo d’intesa. Una delle condizioni poste dalla Federazione riguarda il prezzo di un litro di latte alla stalla, che non può e non deve essere inferiore al costo di produzione e a cui poi va aggiunta la premialità per la qualità latte di Puglia, così come indicato dal protocollo. Un’altra delle richieste avanzate dalla Copagri Puglia, e accolte, è legata al recepimento della direttiva europea sul contrasto alle pratiche commerciali sleali, e prevede in particolare che la Regione Puglia affidi alle forze dell’ordine i controlli sulle produzioni che si fregiano del marchio ‘Prodotti di Puglia’ senza però utilizzare materie prime Made in Puglia. Tra le altre questioni trattate l’eliminazione delle norme che ostacolano il pascolo nei boschi alla scarsa disponibilità di acqua per gli impianti irrigui non funzionanti e la mancata realizzazione di condotte, oltre alla necessità di dare attuazione alla misura 21 del PSR in favore del settore zootecnico che, nonostante la disponibilità finanziaria, non ha mai visto la luce e sembra ormai dover essere rinviata alla prossima programmazione 2023-2027.