Settimana sociale CEI, Becchetti: la spinta delle buone pratiche

L'economista dell'UniversitĂ  di Roma Tor Vergata ad askanews

OTT 12, 2021 -

Cei Roma, 12 ott. (askanews) – Censire e mettere in rete le “buone pratiche” per “far sì che diventino ambasciatrici di un’economia diversa e di un’ecologia integrale”, e siano capaci di promuovere “un’alleanza tra amministratori virtuosi, imprese sostenibili, cittadini, reti della società civile, parrocchie”. Lo afferma Leonardo Becchetti, economista e docente all’Università di Roma Tor Vergata, in una video-intervista che fa parte di una serie che askanews ha realizzato in vista della 49esima Settimana sociale dei cattolici italiani, intitolata “Il pianeta che speriamo”, che si svolgerà a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimi. Ambiente, lavoro, futuro, tutto è connesso, sottolinea la Conferenza episcopale italiana. Becchetti ha scelto per noi una parola-chiave, buone pratiche: “Le buone pratiche sono uno degli elementi distintivi delle prossime settimane sociali di Taranto. C’è stato un percorso sui territori, nelle diocesi, di raccolta delle migliore storie imprenditoriali, amministrative e di enti di terzo settore, capaci di conciliare valore economico, sostenibilità ambientale, dignità del lavoro e ricchezza di senso di vita. Ne abbiamo identificate 271, le abbiamo studiate, classificate, abbiamo estratto anche gli elementi fondametali che le caratterizzano. Direi in sostanza il saper far rete, il saper mettere insieme gli stakeholder del territorio, il sapere creare comunità ed essere maestri nell’arte delle relazioni, e l’ascoltare i bisogni del territorio. Le buone pratiche sono molto importanti perché innanzitutto ci aiutano a costruire la speranza, come diceva don Tonino Bello. Oggi va di moda dire ‘Yes, we can’: sì, possiamo ma lo diciamo con più convinzione se qualcuno ha dimostrato che è possibile fare le cose in qualche parte del nostro paese. Non si possono copiare tout court le buone pratiche e trapiantarle in un’altra zona perché i contesti sono diversi, ma sicuramente sono di grandissimo stimolo e fanno nascere poi nel tempo altre storie simili in altre parti del paese. L’ambizione delle Settimane sociali non è solo quella di censire le buone pratiche, ma di metterle in rete e di far sì che diventino ambasciatrici di un’economia diversa e di un’ecologia integrale in modo da creare quell’alleanza a cui ambiamo arrivare a Taranto: un’alleanza tra amministratori virtuosi, imprese sostenibili, cittadini, reti della società civile, parrocchie, per promuovere il progresso verso il bene comune”.