Bce, Rogoff: politica monetaria può stabilizzare transizione green

Ma senza deciderne rotta e obiettivi (e rischiano enormi pressioni)

OTT 11, 2021 -

Bce Roma, 11 ott. (askanews) – Le Banche centrali possono e devono accompagnare la transizione ecologica con il peso delle loro politiche monetarie, ma senza spingersi al punto di fissare esse stesse obiettivi di questo tipo, che esulano dal campo delle loro responsabilità. E tenendo presente che nel moversi in questi terreni rischiano su subire “enormi pressioni” negli anni a venire. Lo ha affermato Kenneth Rogoff, già capo economista del Fmi durante una conferenza sulla politica monetaria organizzata dalla Bce. Rogoff ha rilevato come specialmente durante le crisi le banche centrali debbano avvalersi di “strumenti che si sovrappongono a quelli di politica economica o di altre autorità, ma spesso ritrovandosi nella posizione di junior partner” (socio con meno anzianità). In questa dinamica, da un lato possono far valere la maggiore expertise su temi finanziari ed economico, con competenze che a volte sono carenti o esulano a livello governativo, ma al tempo stesso rischiano di subire pressioni per spingersi su terreno al di fuori della politica monetaria. “In linea di principio non è sbagliato usare la politica monetaria per perseguire obiettivi ampiamente condivisi. Più problematico – ha detto – sarebbe inserire target specifici su settori non monetari, come l’ambiente”. D’altra parte le banche centrali e la Bce devono anche mostrare che supportano “determinati imperativi”, in particolare assicurando la gestione dei problemi macroeconomici che dovrebbero emergere in parallelo. “La transizione green – ha detto l’economista – può risultare piena di strozzature, penurie e problemi di approvvigionamento e le banche centrali possono fungere da stabilizzatore. Devono essere equipaggiate per guidare la nave, ma non spetta a loro scegliere la destinazione”.