Inflazione, Istat: a settembre schizza al 2,6%, al top dal 2012

A spingerla i prezzi dei Beni energetici, +20,2%

SET 30, 2021 -

Inflazione Roma, 30 set. (askanews) – Accelera l’inflazione a settembre. L’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento del 2,6% su base annua (da +2% del mese precedente)portandosi a un livello che non si registrava da ottobre 2012. Su base mensile, invece, ha segnato un lieve calo (-0,1%). E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat. L’inflazione, anche nel mese di settembre, continua a essere sostenuta in larga parte dalla crescita dei prezzi dei Beni energetici (da +19,8% di agosto a +20,2%) sia di quelli della componente regolamentata (da +34,4% a +34,3%) sia dei prezzi di quella non regolamentata (da +12,8% a +13,3%). Questi ultimi contribuiscono all’accelerazione rispetto ad agosto, che si deve in misura ancora più ampia ai prezzi dei Beni alimentari (da +0,7% a +1,2%), a quelli dei Beni durevoli (da +0,5% a +1,0%) e a quelli dei Servizi relativi ai trasporti (che invertono la tendenza da -0,4% a +2,0%). Un contributo all’accelerazione dell’inflazione viene anche dai prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,5% a +1,8%). L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe rispettivamente da +0,6% a +1,1% e da +0,5% a +1,2%. Anche i prezzi del carrello della spesa accelerano nuovamente, registrando un aumento che rimane però inferiore alla metà di quello riferito all’intero paniere. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +0,6% a +1,2% e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +2,4% a +2,8%. Il lieve calo congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-3,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,5%), in entrambi i casi dovuta per lo più a fattori stagionali; tale dinamica è stata solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+0,8%). L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra un aumento dell’1,4% su base mensile e del 3,0% su base annua (da +2,5% di agosto). La diversa dinamica congiunturale dell’Ipca rispetto al Nic si deve alla fine dei saldi estivi, di cui il Nic non tiene conto.