Ue, Usa, Italia e 6 Paesi aderiscono a patto taglio emissioni metano

Giù del 30% da qui al 2030

SET 18, 2021 -

Ambiente Roma, 18 set. (askanews) – Unione europea, Stati Uniti e altri 7 Paesi tra cui l’Italia hanno sottoscritto un impegno a ridurre del 30%, partendo dai livelli del 2020, le emissioni di metano da qui al 2030. Secondo quanto riporta un comunicato della Commissione Ue, l’iniziativa, battezzata “Global Methane Pledge”, verrà lanciata alla conferenza sul cambiamento climatico dell’Onu che si terrà a novembre a Glasgow (Cop 26). Si parla qui di emissioni di metano stesso, come quelle che derivano al processo digestivo del regno animale, e non delle emissioni causate dall’uso del metano. Il tutto nell’ambito dei crescenti impegni, guidati dalle economie avanzate, a ridurre in a ritmi serrati tutte le emissioni, sul presupporto che queste, a cominciare dall’anidride carbonica (CO2), causerebbero il surriscaldamento globale. La commissione cita le stime dell’Ipcc secondo cui il metano avrebbe contribuito a circa la metà del rialzo di 1 grado delle temperature globali rispetto ai livelli pre industriali. E secondo i promotori ridurre l’uso di metano secondo gli impegni sottoscritti limiterebbe di 0,2 gradi l’aumento delle temperature globali. Nel mirino vengono messi petrolio, carbone, agricolutura e discariche. Oltre ai benefici climatici, sempre secondo i promotori l’abbattimento delle emissioni di metano avrebbe effetti positivi anche sulla salute. I Paesi aderenti sono Argentina, Ghana, Indonesia, Iraq, Italia, Messico, Regno Unito e Usa. C’è poi l’Unione europea, che non è un Paese e della quale fa parte l’Italia, apparentemente ad oggi l’unico Stato Ue aderente (Uk come è noto ha abbandonato l’Unione). La Commissione europea, però, rivendica che l’Ue già dal 1996 ha adottato una strategia per ridurre le emissioni di metano, in particolare dimezzando quelle delle discariche.