Origin Italia: preoccupano Prosek croato e aceto balsamico sloveno

Baldrighi: serve una politica europea più attenta su Dop e Igp

SET 14, 2021 -

Vino Roma, 14 set. (askanews) – “A partire dal recente caso Prosek, è necessaria una politica più attenta ai problemi reali delle filiere, un simbolo del Made in Italy che vale oltre il 25% dell’export agroalimentare italiano. Origin Italia chiede all’Europa una politica che tuteli e che promuova le Indicazioni Geografiche, mentre si assiste ad una diminuzione progressiva delle risorse sulla promozione e alla minaccia Nutriscore, una modalità semplicistica di classificare gli alimenti che va ad avvantaggiare solo le grandi industrie del Nord Europa”. A sottolinearlo è il presidente di Origin Italia Cesare Baldrighi, dopo il riconoscimento della Commissione UE della denominazione Prosek per un vino croato. Origin Italia da tempo chiede un maggior impegno e coordinamento della politica italiana a Bruxelles per difendere i nostri prodotti DOP IGP. Il via libera della Commissione UE alla pubblicazione della richiesta croata di riconoscimento della denominazione di un vino Prosek (richiesta considerata “conforme ai requisiti di ammissibilità e validità”) e la notifica da parte della Slovenia di una legge secondo cui qualsiasi aceto di vino con l’aggiunta di mosto concentrato potrà essere venduto come aceto balsamico preoccupano il mondo delle Indicazioni Geografiche e “sono in profondo contrasto con le ultime prese di posizione assunta dalla Corte di Giustizia a protezione dei prodotti a Indicazione Geografica”. Ma non si tratta degli unici casi del genere, ricorda Origin Italia. “Da anni i Consorzi di Tutela devono combattere in tutto il mondo da soli le usurpazioni e le imitazioni, soprattutto quelle del settore lattiero-caseario italiani, come il Parmigiano Reggiano in versione Parmesan, il Gorgonzola, il Grana Padano, la Fontina e la Burrata, solo per citare alcuni esempi”.