Cibus, Prandini: Italia ha raggiunto autosufficienza alimentare

"Svolta storica spinta dall'emergenza Covid"

AGO 31, 2021 -

Agroalimentare Roma, 31 ago. (askanews) – L’Italia raggiunge per la prima volta nella storia recente l’autosufficienza nella bilancia alimentare con le esportazioni di cibi e bevande nazionali che hanno superato in valore le importazioni dall’estero, sotto la spinta del cambiamento nei consumi e nel commercio determinati dall’emergenza Covid. E’ quanto emerge da uno studio della Coldiretti presentato al Salone CIBUS 2021, che inizia oggi per chiudere venerdì 3 settembre, organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare. Quest’anno le esportazioni agroalimentari Made in Italy del primo semestre 2021 hanno raggiunto il valore record di 24,81 miliardi – ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – con un aumento dell’12% rispetto all’anno precedente e lo storico sorpasso sulle importazioni che sono invece ferme nello stesso periodo a 22,95 miliardi, consolidando la svolta in atto nell’anno del Covid, sulla base dei dati Istat. Un cambio di marcia spinto anche dal cambiamento di abitudini dovuto all’emergenza Covid. Infatti nelle case degli italiani nell’anno del Covid sono cresciuti del +7,6% gli acquisti di prodotti che – spiega Coldiretti – riportano in etichetta un legame con il Belpaese, come la bandiera tricolore, frasi e parole riferite al Made in Italy oppure una delle indicazioni geografiche europee di origine, come Docg, Dop, Doc, Igp e Igt. La spesa Made in Italy, ha raggiunto un valore di oltre 8,4 miliardi di euro secondo l’Osservatorio Nielsen Immagino. Con la pandemia da Covid – ricorda la Coldiretti – si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione. “Per questo occorre cogliere le opportunità offerte dal Pnrr – ha spiegato Prandini – con la digitalizzazione delle aree rurali, recupero terreni abbandonati, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua e produrre energia pulita, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori produttivi deficitari previsti nei progetti strategici elaborati dalla Coldiretti insieme a Filiera Italia per la crescita sostenibile a beneficio del sistema Paese”. “L’emergenza globale provocata dalla pandemia ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza per questo servono sistemi di etichettatura trasparenti sull’origine delle materie prime e che non siano ingannevoli e nello stesso tempo, non possiamo pensare a un modello dove vi sia spazio per l’artificio e i cibi sintetici, dove si assista alla concentrazione eccessiva dei fattori produttivi, dove prevalga l’interesse particolare delle grandi multinazionali che spingono per l’omologazione su un modello in sostanza dove il cibo sia sempre una commodity” conclude Prandini sottolineado che invece “con la nostra idea di filiera sostenibile vogliamo affrontare il futuro non solo creando valore economico, ma guardando anche alla sua distribuzione e alla capacità di restituire valori positivi, sotto il profilo ambientale, sociale, territoriale”.