Cia-Uiv: per sostenere rilancio del vino cavalcare e-commerce

Export trainato da spumanti e rosati, anche per nuovo Prosecco Rosè

LUG 20, 2021 -

Vino Roma, 20 lug. (askanews) – Per sostenere il rilancio del settore vino post pandemia, è necessario cavalcare le nuove tendenze del vino. Come l’e-commerce e il coinvolgimento digitale. Per Cia e Uiv, infatti, il 52% dei consumatori ha acquistato vino online per la prima volta durante il lockdown. Di questi, almeno il 40% continuerà a usare il canale web per la spesa, abitualmente o meno frequentemente, con una crescita di siti aziendali e portali dedicati del 75%. E’ quanto emerso durante il Forum Nazionale Vitivinicolo 2021, promosso da Cia-Agricoltori Italiani in collaborazione con Unione Italiana Vini e tenutosi oggi a Roma, all’Ara Pacis, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. A guidare invece la ripresa delle esportazioni Made in Italy, saranno ancora una volta gli spumanti, che rappresentano quasi un quarto dell’export vinicolo nazionale, per un valore di circa 2 miliardi di euro, per il 70% grazie al sistema Prosecco. Un trend in crescita costante, tanto che si stima il raggiungimento di 1 miliardo di bottiglie di bollicine entro il 2024, ossia oltre il 30% in più dell’attuale produzione nazionale di 750 milioni di bottiglie. Accanto, il nuovo fenomeno dei rosati, 120 milioni di bottiglie solo nel 2020 per un valore di 450 milioni di euro, con un effetto traino del nuovo Prosecco Rosé superiore al +10%. “La lunga crisi pandemica ha segnato un punto di rottura nel settore che, per un rilancio vero, ha bisogno di uscire dalla logica emergenziale dei ristori – ha spiegato Luca Brunelli, responsabile Cia-Agricoltori Italiani Area Politiche Vitivinicole – Per superare l’impasse, è necessario puntare sulla promozione, utilizzando tutti i fondi e le risorse a disposizione, a livello nazionale e Ue, con l’obiettivo di competere sempre meglio sui mercati esteri”. “Il ritorno del Forum Vitivinicolo è occasione di molte riflessioni – ha sottolineato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani – Bisogna prendere atto dei cambiamenti interni al mercato del vino a livello nazionale e internazionale, conoscere i nuovi player in campo, capire l’evoluzione delle esigenze dei consumatori. Ci vorrà tempo, ma sarà vera ripartenza solo cambiando metodo. Serve fare squadra, ragionare in ottica di sistema, creare una filiera organica-. Dobbiamo essere in grado di valorizzare l’unicità delle piccole e medie imprese, promotrici di territorio e cultura, puntare su alleanze nuove con il settore fieristico e più innovative e mirate modalità di scambio con i buyer esteri”.