Fiavet: fuoco amico dalle istituzioni contro imprese del turismo

Jelinic risponde alla nota della Farnesina sui rischi dei viaggi

LUG 16, 2021 -

Turismo Milano, 16 lug. (askanews) – Fiavet – la Federazione che unisce le imprese di viaggi e turismo – risponde alla nota della Farnesina sui rischi sanitari connessi agli spostamenti stigmatizzando il documento, definito “fuoco amico” che colpisce le imprese del turismo. “La Farnesina che consiglia i viaggiatori di non spostarsi suppongo abbia risorse per far sopravvivere un comparto che genera per questo Paese il 13,5% del PIL – afferma in una nota Ivana Jelinic, presidente Fiavet – Abbiamo apprezzato gli sforzi del Ministero del Turismo, l’impegno in prima persona di Massimo Garavaglia. Noi di Fiavet abbiamo viaggiato verso i Paesi che per primi hanno aperto, per dimostrare alle persone come poter tornare a muoversi. E proprio mentre alzavamo la testa, tra mille difficoltà, noi agenzie di viaggio e tour operator siamo colpiti dal ‘fuoco amico’ delle Istituzioni”. “Sulla pelle delle piccole imprese pesa questa situazione di caos vergognoso – prosegue Jelinic – Un green pass europeo che doveva vederci sotto un cappello unitario e invece ci costringe a capire ogni giorno cosa fare per andare in ogni singolo diverso Paese, affogati da una burocrazia digitale che si sta rivelando peggio di quella cartacea: numeri verdi che non rispondono, tamponi per vaccinati, formulari che vanno in tilt, assembramenti a casaccio con o senza mascherina. Bisogna seguire linee unitarie, avere regole certe. Lo stesso dicasi per le Regioni italiane. Ci sono alcuni governatori che chiedono al Ministero della Salute di non considerare i contagi, quanto piuttosto le persone in terapia intensiva. Altri presidenti che annunciano invece nuove chiusure, tamponi all’ingresso della Regione”. “Fiavet non vuole chiusure, vuole regole. I legislatori devono legiferare per consentirci di programmare – con clude il presidente Fiavet – Aggiungo, infine, che i clickbait e le fake news stanno facendo carne da macello di una intera categoria di aziende e quindi di persone. Bisogna tornare ad un clima di maggiore serenità: si può sicuramente viaggiare, ma con responsabilità maggiore da parte di ognuno di noi”.