Ambiente, Acciai speciali Terni investe per monitoraggio emissioni

Dopo progetto con api, 45 mila euro all'anno per centralina ed esami

GIU 30, 2021 -

Ambiente Roma, 30 giu. (askanews) – Acciai speciali Terni continua a investire per avere un monitoraggio costante e affidabile delle emissioni di sostanze nell’aria. Lo storico stabilimento, che dal 1884 sorge a pochi chilometri dal centro della città umbra, ha siglato un accordo con l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa). In base all’intesa, Ast pagherà Arpa per il monitoraggio della qualità dell’aria intorno al proprio perimetro industriale fino al 2031. Il costo del progetto a carico dell’azienda è di 45 mila euro all’anno e servirà a coprire la gestione della stazione di monitoraggio, la manutenzione ordinaria e straordinaria, le analisi chimiche e la validazione dei dati. L’obiettivo dell’accordo è proseguire lungo la strada segnata negli anni scorsi volta ad un monitoraggio più attento della qualità dell’aria nelle zone adiacenti lo stabilimento AST. Un percorso che l’Acciaieria sta arricchendo nel tempo di varie e originali iniziative. Come ad esempio l’idea di installare una serie di alveari all’interno del perimetro aziendale, trasformando le api in preziosi alleati per l’individuazione dei tassi di inquinamento nell’atmosfera, in piccole centraline di monitoraggio per raccogliere dati importanti sulla qualità dell’ambiente nel territorio. All’interno dello stabilimento sono stati posizionati due apiari costituiti da 10 alveari ciascuno con colonie di api italiane autoctone di Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806) certificate, le più indicate per perlustrare il territorio circostante, reperire dall’ambiente l’eventuale dispersione degli inquinanti nella conca Ternana e individuare così le aree sensibili per lo sviluppo di una rete di monitoraggio. L’esperimento, avviato nel febbraio scorso, può già essere definito un successo, perché le api ad oggi stanno bene e si sono moltiplicate, nonostante un’annata avversa per l’apicultura, a causa dei ritorni di freddo nei primi di aprile. È la prima volta che un esperimento del genere viene usato nella storia della siderurgia italiana, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo delle api come bioindicatori dell’inquinamento atmosferico. AST inoltre è in prima fila per ridurre gli impatti ambientali delle produzioni, migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, incrementando di anno in anno in modo molto significativo l’utilizzo di rottame riciclato proveniente dal recupero: ad oggi circa l’85% dei metalli utilizzati da AST come materia prima proviene da riciclo (rottami).