Marcegaglia (B20): basta protezionismi su materie prime alimenti

Dialogo B20 G20 e Fao con Vacondio, Di Maio, Qy Dongy e Martina

GIU 17, 2021 -

Agricoltura Roma, 17 giu. (askanews) – “Serve una governance degli investimenti in termini di accesso al mercato e disponibilità di materie prime per evitare protezionismi che, come successo nelle prime fasi della crisi pandemica, hanno fortemente ostacolato le materie prime alimentari, facendo schizzare alle stelle i loro prezzi”. Lo ha detto Emma Marcegaglia, presidente del B20, il principale engagement group del G20 espressione del mondo delle imprese a livello globale. Oggi si sono tenuti i lavori del Dialogo B20-G20-FAO sul sistema alimentare sostenibile, ai quali hanno partecipato tra gli altri Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, la Federazione che rappresenta l’industria alimentare italiana, il Ministro italiano degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, oltre a Barbara Beltrame Giacomello, vice presidente Confindustria e Chair della task force B20 Trade and Investment, Qu Dongyu, direttore generale FAO; di Maurizio Martina, vice direttore generale aggiunto FAO. “Tra le varie prospettive cui B20 guarda con attenzione c’è la dimensione di salute e benessere affinché la discussione relativa alle diete tradizionali sia scientificamente fondata e mai disgiunta dagli stili di vita. Inoltre la sostenibilità dei sistemi alimentari si basa sulla capacità dei governi di applicare concretamente il New Green Deal – ha dichiarato Marcegaglia – Il cambiamento climatico, che sta già contribuendo a disastri naturali più frequenti, riduce la produzione e la disponibilità di materie prime alimentari, generando un’elevata volatilità dei prezzi”. “L’accessibilità a diete sane e sostenibili per tutti è diventata una delle più grandi sfide globali a cui anche l’industria alimentare vuole e deve partecipare – ha detto Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare – Per questo ci impegniamo in prima linea al fine di presentare il nostro sistema alimentare (erede della dieta mediterranea) come modello di produzione e consumo sostenibile, garantendo al tempo stesso la competitività dei sistemi agroalimentari, nel rispetto dell’ambiente e delle comunità territoriali su scala globale”. “Ma accanto alla sostenibilità ambientale – ha detto Vacondio – non possiamo dimenticarci di quella economica: l’industria alimentare italiana è il secondo settore manifatturiero del paese e la filiera agroalimentare è la più importante a livello nazionale, rappresentando il 25% del PIL e coinvolgendo circa 2 milioni di aziende”. Il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio è intervenuto in rappresentanza del G20 a presidenza italiana. “L’Italia è tradizionalmente un attore centrale della scena multilaterale quando si parla di cibo e nutrizione: abbiamo una lunga eredità in termini di prodotti agricoli, forti legami con il territorio e un approccio positivo al cibo e al benessere, che si traducono nella dieta mediterranea” ha commentato il Di Maio. “La Presidenza italiana del G20 quest’anno rappresenta un’ulteriore occasione per far avanzare l’agenda sulla sicurezza alimentare. Questo tema sarà infatti al centro della sessione congiunta dei Ministri degli Esteri e dello Sviluppo di Matera del 29 giugno. La pandemia da Covid-19 ha avuto tragiche conseguenze sulla salute umana, ma anche sulla sicurezza alimentare: se alcuni sistemi alimentari sono in qualche modo sopravvissuti all’impatto, i popoli più fragili hanno sofferto pesantemente il peso delle restrizioni ai movimenti e alle limitazioni sul lavoro, esponendo ulteriori 100 milioni di persone a rischio di insicurezza alimentare. Di fronte a queste sfide, la risposta può essere solamente globale, basata su strategie multilaterali ampie e condivise”.