Confagri Calabria: olio extravergine, difendere qualità prodotto

No a modifica parametri acidità dell'olio extravergine di oliva

GIU 17, 2021 -

Agroalimentare Roma, 17 giu. (askanews) – “Occorre bloccare sul nascere qualsiasi modifica che possa inficiare la qualità delle produzioni di olio extravergine d’oliva italiano e calabrese. Sulla quale tanti imprenditori hanno investito risorse e competenze per generare un prodotto che è e deve restare d’eccellenza”. È la richiesta che formulano Alberto Statti, Pierluigi Taccone e Walter Placida, rispettivamente presidente di Confagricoltura Calabria, presidente regionale e nazionale della sezione Olivicola di Confagricoltura sul tema delle modifiche ai parametri dell’olio extravergine di oliva al centro dei lavori del Consiglio oleico internazionale. “Non è possibile restare inerti – aggiungono – su una questione che interessa il futuro stesso dell’intero comparto agricolo calabrese e italiano visto che le produzioni di olio Evo ne rappresentano uno dei pilastri fondamentali. Evidenziamo con forza che un’eventuale riduzione dei requisiti per ottenere quelle certificazioni minerebbero alle basi quel lungo lavoro svolto da chi quotidianamente si sacrifica per far crescere la filiera con conseguenti devastanti su qualsiasi ipotesi di sviluppo e di occupazione”. Secondo Statti, Taccone e Placida, “l’introduzione di nuovi requisiti che prevedano la diminuzione di parametri di acidità come anche di altre caratteristiche chimiche finirebbero per svilire quelli che sono, semmai, i nostri punti di forza e che rendono unico l’olio extravergine d’oliva calabrese e italiano”. Accettare l’ipotesi di riduzione dei parametri di acidità, come di altri, per gli oli extravergine sarebbe sbagliato, spiega Confagricoltura Calabria e “si asseconderebbero interessi che non sono i nostri e che, porterebbero a vanificare il lavoro degli ultimi anni, nei quali l’olio Evo italiano ha assunto valori economici ben superiori alle medie internazionali. Il rischio concreto sarà quello di ritrovare sugli scaffali della grande distribuzione gli stessi oli di oggi, ai medesimi bassi prezzi, con qualche decimo di acidità in meno, ma con le medesime discutibili caratteristiche sensoriali”. “Chiediamo al nostro Governo – concludono – di fare muro contro questa catastrofica ipotesi di modificare quei parametri e attivare semmai un’azione forte per difendere quel patrimonio costituito dalle produzioni agricole d’eccellenza tra le quali spicca proprio quella dell’olio evo italiano e calabrese”.