Chianti Classico: al via unità geografiche aggiuntive in etichetta

Assemblea socia approva il progetto a larghissima maggioranza

GIU 16, 2021 -

Vino Roma, 16 giu. (askanews) – La parola d’ordine è continuare il percorso di valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico. Oggi l’assemblea dei soci del Consorzio Vino Chianti Classico ha approvato, a larghissima maggioranza, un progetto di modifica al disciplinare di produzione della storica denominazione, che prevede due importanti innovazioni che vanno in questa direzione: la possibilità di inserire in etichette le unità geografiche aggiuntive e una nuova distribuzione percentuale e ampelografica dell’uvaggio per il vino Chianti Classico Gran Selezione. La prima proposta di modifica al disciplinare di produzione riguarda il progetto di suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, per arrivare ad indicare in etichetta il nome del borgo o villaggio. Le norme nazionali ed europee consentono infatti che per i vini DOP si possa fare riferimento a unità geografiche aggiuntive, identificate all’interno della zona di produzione della denominazione. Sono state individuate e delimitate alcune aree all’interno della zona di produzione del Chianti Classico: Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio (comprensivo dei territori di Barberino Tavarnelle e Poggibonsi), Vagliagli. In questa prima fase, le Unità Geografiche Aggiuntive saranno applicate alla sola tipologia Gran Selezione, con la disponibilità e l’apertura all’utilizzo anche per le altre due tipologie in un prossimo futuro. “E’ il territorio che fa la differenza: è da sempre uno dei nostri motti preferiti – afferma Giovanni Manetti, presidente del Consorzio – Il vino rispecchia il territorio come un’immagine fotografica in negativo, e per questo è così importante sia preservare il suo contesto ambientale e paesaggistico che poterlo raccontare al consumatore, nelle sue varie sfaccettature, anche attraverso l’etichetta”. La seconda proposta di modifica al disciplinare, approvata dall’Assemblea dei Soci, riguarda l’uvaggio del vino Chianti Classico Gran Selezione. Ad oggi, le tre tipologie di Chianti Classico – Annata, Riserva e Gran Selezione – attingono alla stessa base ampelografica: 80-100% Sangiovese e fino al 20% massimo di vitigni a bacca rossa autorizzati, autoctoni e/o internazionali. Con il nuovo disciplinare, per la tipologia Gran Selezione cresce la percentuale minima di Sangiovese (min. 90%) e scompaiono, in caso di blend con altri vitigni, quelli internazionali, ovvero saranno ammessi solo gli autoctoni a bacca rossa fino ad un massimo del 10%.