Regione Marche fa punto su agrifood e fondi Ue

Nell'osservatorio sulla specializzazione intelligente

GIU 15, 2021 -

Agroalimentare Roma, 15 giu. (askanews) – Agrifood e fondi europei, quando il futuro delle Marche passa anche per innovare la tradizione Guardare al futuro ma con le radici della tradizione. Una delle grandi sfide delle Marche è proprio l’agroalimentare, tema che sarà affrontato dall’Osservatorio sulla Specializzazione Intelligente che si terrà domani dalle 15 al Teatro dell’Iride di Petritoli. Il Vice Presidente della Regione Marche e assessore alle Attività Produttive Mirco Carloni incontrerà i principali attori del settore per fare il punto della situazione, capire quali sono le nuove esigenze e i fabbisogni delle imprese per aumentare l’innovazione dei processi produttivi. Nelle Marche ci sono circa 2500 aziende agroalimentari che rappresentano circa il 10% del settore manifatturiero regionale. Rappresentano occupazione per circa 14mila addetti che contribuiscono con il loro lavoro quotidiano a una delle grandi eccellenze marchigiane. Basti pensare che le sole denominazioni di origine, il Made in Marche del food e del beverage, creano 128 milioni di valore commerciale secondo l’ultimo report Ismea/Qualivita e che solo il terribile 2020 ha frenato l’ascesa dell’esportazioni arrivate nel 2019 a superare i 303 milioni di euro. Per le Marche che si affacciano sul mercato globale è necessario mettere da parte il localismo, unirsi e fare massa critica con nuove competenze, supporto del mondo universitario e della ricerca e strumenti innovativi per accrescere la competitività. Strumento essenziale per questa rivoluzione, anche nell’Agrifood, saranno i fondi europei. La Regione Marche ha individuato nell’Osservatorio sulla Specializzazione intelligente lo strumento per condividere le scelte operative. Imprenditori, professionisti, ricercatori, universitari, giovani talenti, incubatori, esperti di settore e altri attori importanti dell’innovazione e della ricerca sono stati chiamati al dibattito, utile per indirizzare i futuri bandi e ottimizzare al massimo l’impiego delle risorse europee.