Von der Leyen: la tassa digitale Ue è compatibile con la proposta del G7

"Non in conflitto con la tassazione minima delle imprese". Michel più vago

GIU 10, 2021 -

Ue Bruxelles, 10 giu. (askanews) – “Salutiamo con favore il risultato della riunione dei ministri delle Finanze del G7 sulla tassazione minima” al 15% per le multinazionali: “è un passo avanti molto positivo, ma ora naturalmente deve essere portato al livello dell’Ocse e del G20 e andare avanti, ma noi lo sosteniamo”. Lo ha detto oggi a Bruxelles la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, durante una videoconferenza stampa congiunta con Lo hanno affermato in modo molto chiaro, oggi a Bruxelles, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel per la presentazione del vertice del G7 dell’11-13 giugno. Quanto alla tassa digitale (“digital levy”) che la Commissione europea intende proporre, e che “riguarderà le 100 società più ricche, che hanno più successo” sul mercato, von der Leyen ha sottolineato che “non è in conflitto” con la proposta del G7. “Le due cose sono complementari, e nello sviluppo della tassa digitale noi assicureremo che sia non discriminatoria e che non vi sia doppia imposizione”, ha precisato la presidente della Commissione, aggiungendo che su questo tema l’Ue è “in contatto stretto con i portatori d’interesse pertinenti”, e “vi sarà sicuramente una discussione durante il vertice Ue-Usa” del 15 giugno a Bruxelles. “È importante andare avanti: noi – ha ribadito von der Leyen – sosteniamo molto la proposta che è sul tavolo, e assicureremo, ripeto, che la nostra tassa digitale non sia discriminatoria, e che vada avanti anch’essa. Vedremo alla fine – ha concluso – se ci sarà una soluzione più ampia in un contesto più largo dei paesi dell’Ocse, che è sempre la nostra opzione favorita” Sul tema, sollevata dalla domanda di un giornalista, è intervento anche Michel, con una posizione più sfumata e soprattutto più attenta alla diversità di posizioni fra gli Stati membri (Polonia, Ungheria e Irlanda hanno criticato la proposta del G7). “Sulla questione della tassazione delle imprese – ha detto il presidente del Consiglio europeo – è positivo notare che l’Ue è stata all’avanguardia del dibattito politico da molti anni”, sostenendo “questa necessità di una maggiore armonizzazione sul terreno della fiscalità internazionale”. Si tratta, tuttavia, ha ricordato Michel, “innanzitutto di una competenza nazionale sul piano giuridico. C’è questo movimento di armonizzazione che noi vogliamo sostenere per quanto possibile, e il messaggio dato nel quadro del G7 è importante per il suo impatto politico”. Ma, ha avvertito, “nella fiscalità il diavolo è nei dettagli”. “E’ certo che continueremo nel quadro istituzionale europeo, con il rispetto per lo stato di diritto europeo, a lavorare per fare progredire questa armonizzazione che ci sembra necessaria”. In più, ha ricordato Michel, “l’anno scorso, al momento della decisione sul piano di Recovery, è stata posta la questione delle ‘risorse proprie’ del bilancio europeo”, con la proposta di destinare crearne alcune nuove legate proprio alla tassazione minima delle multinazionali e alla tassa digitale. Questi temi quindi, “sono collegati”. Nel lavoro politico che è stato condotto dall’Unione europea negli ultimi anni, ha continuato il presidente del Consiglio europeo, “in molti abbiamo chiesto più cooperazione e più armonizzazione in tutte le istanze, Ue, Ocse, e anche nel quadro del G7 del G20, e certamente questo week-end avremo l’occasione di andare avanti” durante il vertice. Michel si è infine affidato a una delle sue acrobazie verbali, in francese, per replicare alla domanda sulle critiche di Polonia, Ungheria e Irlanda alla proposta di tassazione minima delle multinazionali: “Sulle decisioni prese da alcuni paesi nel mondo, compresi alcuni paesi membri dell’Ue – ha detto -, starà agli Stati interessati apprezzare la loro posizione in funzione della dinamica dei dibattiti su questo tema”. Loc/Int2