Vino, Imt: ok modifiche disciplinare Verdicchio Castelli di Jesi

Imbottigliamento in zona e nuovo nome Docg

MAG 21, 2021 -

Vino Roma, 21 mag. (askanews) – Oggi l’assemblea dei soci dell’Imt, Istituto marchigiano di tutela vini, che rappresenta circa l’80% dell’export di vino marchigiano, ha approvato all’unanimità modifiche sostanziali relative al Verdicchio Castelli di Jesi Doc e Docg. Per quest’ultima, la modifica del nome – ora Castelli di Jesi Docg (era Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg), con ‘Verdicchio’ facoltativo – e il trasferimento della tipologia ‘Superiore’ dalla Doc alla Docg. Per la Doc è stato infine reso obbligatorio l’imbottigliamento nella zona di produzione. “Abbiamo ritenuto fondamentale poter valorizzare il territorio attraverso una precisa identificazione dell’area produttiva in etichetta – ha detto il presidente del comitato della denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi, Michele Bernetti – Con il Superiore, la Docg diventerà la locomotiva dell’eccellenza enologica marchigiana anche in termini di numeri, passando da 1.000 a 20.000 ettolitri di produzione al termine dell’iter avviato oggi. Qualità sempre più salvaguardata anche per la Doc – ha concluso Bernetti – con il divieto dell’imbottigliamento fuori zona”. “Nelle Marche stiamo riportando l’agricoltura al centro del dibattito. L’obiettivo è sfruttare al meglio i finanziamenti che arriveranno da qui ai prossimi 5 anni; contributi non ripetibili che dovranno essere sfruttati decidendo assieme alle imprese del vino dove intervenire” ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Mirco Carloni, intervenuto in occasione dell’assemblea. “Lunedì scorso – ha aggiunto Carloni – abbiamo portato in giunta il finanziamento del Pns (Programma nazionale di sostegno) aggiungendo circa 2 milioni di euro di finanziamento per garantire in tempi rapidi il plafond a tutta la graduatoria. Ora – ha detto l’assessore – stiamo mettendo mano in maniera radicale al Piano di sviluppo rurale (Psr) e le modifiche saranno importanti a partire dal suo corretto utilizzo; sin qui il Psr ha infatti accusato oltre a un ritardo patologico dei pagamenti anche una burocrazia a carico dell’imprenditore rispetto al finanziamento pubblico che è eccessiva. La prima misura oggetto di cambiamento sarà quella legata ai contributi ai conduttori giovani: alzeremo il tetto dei beneficiari a 40 anni, anziché 30, e vincoleremo i contributi a progetti e curriculum per garantire che i soldi vadano ai giovani che effettivamente vogliano fare gli agricoltori”. In materia di investimenti, ha aggiunto Carloni: “Vorrei togliere alcune premialità che considero distorsive – come l’acquisto di mezzi agricoli – e sostenere invece i piani imprenditoriali che consideriamo interessanti per lo sviluppo delle imprese”.