Fermento nel lusso: Tod’s vola in Borsa con Lvmh al 10% del capitale

Titolo chiude a 39,32 euro (+11,39%)

APR 23, 2021 -

Milano, 23 apr. (askanews) – Tod’s vola a Piazza Affari, spinta dalla mossa del colosso del lusso francese Lvmh che ha più che triplicato la sua partecipazione nel gruppo, salendo al 10% del capitale e consolidando così la ventennale amicizia tra le famiglie Arnault e Della Valle. Lvmh è azionista dell’azienda marchigiana fin dallo sbarco in Borsa nel 2000 e Diego Della Valle siede nel board dei francesi dal 2002. Il titolo, che già veniva da un periodo di forti rialzi grazie all’ingresso di Chiara Ferragni nel cda, è salito dell’11,39% chiudendo a 39,32 euro, con un massimo intraday toccato a 40,92 euro, livelli che non vedeva da gennaio 2020.

L’operazione prevede che la Diego Della Valle & C venda a Delphine, società interamente detenuta da Lvmh, 2.250.000 azioni Tod’s, pari al 6,8% del capitale. I francesi già ne possiedono il 3,2%. Il prezzo di vendita è di 33,1 euro per azione, pari al prezzo medio ponderato dei 15 giorni di negoziazione precedenti la data di sottoscrizione. L’operazione sarà eseguita il 28 aprile e, al termine, Diego Della Valle deterrà una quota del 63,64% di Tod’s e Lvmh del 10%.

“Sono molto contento con questa operazione di consolidare un’amicizia che lega me e la mia famiglia a Bernard ed alla sua famiglia da oltre 20 anni – ha commentato Diego Della Valle – La condivisione dei valori del lusso, della qualità e della desiderabilità dei prodotti potrà essere un ottimo motivo per pensare ad eventuali opportunità da cogliere insieme nel futuro”.

L’operazione è un importante segnale del fermento che sta vivendo il mondo del lusso, ridisegnato dalla pandemia che, secondo gli analisti, potrebbe accelerare le operazioni di fusioni e acquisizioni. Il mercato scommette, per esempio, da tempo su un’operazione di merger per Ferragamo, mentre a inizio aprile, per la prima volta, Giorgio Armani aveva aperto alla possibilità che la maison potesse rinunciare alla propria indipendenza. “Non è così strettamente necessario” che l’azienda resti indipendente, aveva detto in un’intervista a Vogue Usa. “Si potrebbe pensare all’unione con un’importante azienda italiana”, e non necessariamente un’azienda di moda.