Intesa Sp: crolla export poli tecnologici Lazio, -14,7% nel 2020

Risultato peggiore rispetto agli altri cluster hi-tech nazionali

APR 15, 2021 -

Roma, 15 apr. (askanews) – Export in forte calo nel 2020 per i poli tecnologici del Lazio, con un pesante -14,7%. Lo rileva il Monitor dei poli tecnologici realizzato dalla direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. I poli hi-tech laziali “si confermano tra le principali aree a elevato contenuto tecnologico del Paese” ma nel 2020 l’andamento delle esportazioni è “peggiore rispetto alla media dei cluster tecnologici nazionali (-4,7%) e del complesso dell’export manifatturiero della regione (-8,8%). La battuta d’arresto risente anche di un confronto con un 2019 particolarmente brillante, soprattutto per il polo aeronautico e quello farmaceutico”.

Il polo farmaceutico laziale “ha chiuso il 2020 con un calo del 14,2% in fisiologica decelerazione rispetto al +40,4% del 2019. A condizionare la performance è stata soprattutto la decelerazione degli scambi con gli Stati Uniti mentre è tornato a crescere l’export verso il Belgio, primo sbocco commerciale. Nei prossimi mesi i flussi commerciali potrebbero risentire della possibile realizzazione di una filiera italiana dei vaccini, che vede tra i protagonisti alcuni player del territorio”.

Il polo Ict romano “ha chiuso l’anno con un calo delle esportazioni del 6,3%. Anche il polo aerospaziale, dopo le ottime performance del 2019, ha evidenziato un ridimensionamento degli scambi (-22,9%), in particolare verso la Turchia”.

“Nel 2020 – afferma il responsabile della direzione regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo, Pieluigi Monceri – un anno che ha presentato diverse criticità determinate dalla pandemia, abbiamo concretamente sostenuto il tessuto produttivo laziale e anche quest’anno garantiremo il nostro impegno allungando i tempi di rientro del debito e consentendo alle aziende di pianificare gli investimenti che siamo pronti a sostenere con due miliardi di nuovo credito. Dall’inizio della pandemia abbiamo supportato le aziende laziali con erogazioni a medio-lungo termine, compresi gli interventi per il Covid-19, per oltre due miliardi di euro. Abbiamo inoltre concesso oltre 17mila moratorie per un debito residuo di circa 3,4 miliardi e favorito oltre 17 accordi regionali di filiera”.

“In un contesto particolarmente complesso – aggiunge Monceri – sarà sempre più importante promuovere gli investimenti in ricerca e sviluppo, supportare la transizione al digitale, valorizzare competenze e capitale umano. Come banca continueremo a essere al fianco delle aziende laziali, di cui i distretti rappresentano le specializzazioni di eccellenza del territorio, e a sostenerle nel ruolo che potranno svolgere in un’ottica di potenziamento tecnologico, supporto alla sanità e riqualificazione sostenibile del patrimonio edilizio”.

Glv