SOSEWEST2021: i dati a supporto del processo decisionale

Il workshop per affrontare le conseguenze della pandemia

APR 8, 2021 -

Milano, 8 apr. (askanews) – Per la prima volta #SOSEWEST, il Workshop dedicato a economia e fisco, si e’ svolto online adattandosi perfettamente alla realta’ odierna che ha ormai intrapreso la strada verso la trasformazione digitale come nuova normalita’. SOSEWEST si conferma un momento di confronto arricchito dalle riflessioni ed esperienze di autorevoli personalita’ del mondo accademico e istituzionale. Un’occasione per approfondire le sfide che una data driven society deve affrontare.

L’ecosistema dell’emergenza, scelto come titolo del digital meeting, rappresenta un sistema articolato di soggetti istituzionali e accademici chehanno contribuito alla formazione e all’adozione di policy adatte a fronteggiare l’emergenza in atto. Prima di tutto sanitaria e poi, ovviamente, economico-sociale.

In una fase cosi’ delicata come quella attuale, la necessita’ di raccogliere e elaborare dati qualificati e robusti a supporto del processo decisionale si e’ resa evidente fin da subito, imponendo il ricorso a strumenti di misurazione ed elaborazione nuovi, capaci di cogliere la complessita’ dei fenomeni in atto e fornire strumenti di interpretazione efficaci.

Le relazioni oggetto di #SOSEWEST si sono concentrate su tre filoni tematici: l’impatto della crisi sul tessuto economico delle imprese italiane; le opportunita’ e le prospettive derivanti dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che punta alla ripartenza economica e sociale rilanciando i servizi pubblici locali, gli scenari futuri sull’andamento dell’economia con analisi predittive basate sui dati.

Gli effetti dell’emergenza sanitaria sul bisogno di liquidita’ delle aziende sono al centro degli studi proposti nel corso del 2020 dal Prof. Fabiano Schivardi, che insegna Economia alla LUISS, e da Guido Romano, Economista, responsabile dell’Ufficio Studi e Relazioni Esterne di Cerved Group. I due studiosi sono intervenuti proponendo una simulazione basata sui bilanci 2018 delle societa’ di capitali che consentisse di stabilire quando e dove intervenire, stimando l’ammontare delle risorse necessarie ad evitare il contagio finanziario delle imprese.

“A inizio 2020 – ha spiegato il Prof. Schivardi, Economista alla Luiss – con Guido Romano di Cerved abbiamo calcolato quante imprese diventavano illiquide: al picco quasi 250mila societa’ di capitali avevano problemi di liquidita’”. “Secondo le nostre simulazioni – ha continuato Schivardi – i provvedimenti adottati nel 2020 hanno evitato scenari ancora piu’ drammatici di quelli in corso. Ora sono necessarie scelte precise – ha aggiunto Schivardi – puntando sulle risorse europee per uscire da un approccio emergenziale e aiutare le imprese economicamente sostenibili. Inoltre – ha concluso – diventa cruciale distinguere le aree di fallimento di mercato per orientare gli interventi”.

“L’approccio data-driven e’ parte della nostra strategia per crescere insieme al Paese” – ha introdotto la sua relazione Guido Romano, Economista, Responsabile dell’Ufficio Studi e Relazioni Esterne di Cerved Group che realizza previsioni settoriali sul rischio di credito per oltre 230 settori, in questo periodo particolarmente impattati dal Covid.

“Due sono gli scenari che abbiamo realizzato: un’ipotesi base e una worst. Le nostre previsioni sono molto granulari e coprono oltre 1600 codici Ateco. Cerved – ha spiegato Guido Romano – ha registrato una forte asimmetria degli impatti del Covid tra i settori. Molto colpito, ad esempio, il settore degli eventi e la gestione degli aeroporti, in forte crescita quello degli impianti fotovoltaici e l’ICT. Nel picco del lockdown abbiamo registrato una forte crescita dei mancati pagamenti che poi sono tornati ai livelli pre-Covid: dal 17,7% di inizio anno al 13,6 a fine 2020, in linea con il 13,3 del 2019”. “La percentuale di imprese a rischio di default e’ oggi al 21% e nello scenario base piu’ del 50% vive una situazione di rischio o vulnerabilita’. L’impatto potenziale sull’occupazione – ha concluso Guido Romano – e’ molto forte: quasi 2 milioni di lavoratori in meno

e 65 mld di capitale perso nello scenario piu’ severo”.

La crisi economica non ha avuto effetti evidenti solo sulle persone e sulle imprese: gli enti locali, allo stesso modo, hanno subito un vero e proprio shock fiscale che ha stravolto gli equilibri di cassa sia sul fronte delle entrate che delle uscite. Proprio sui divari territoriali e sulla necessita’ di partire dai dati per garantire un uso strategico delle risorse previste dal PNRR si e’ appuntata l’attenzione della CTFS – Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard che attraverso il suo Presidente, Giampaolo Arachi, ha tracciato un quadro delle sperequazioni presenti nell’offerta di servizi essenziali delle amministrazioni locali e offerto un contributo al loro superamento. Una situazione, quella che ha investito gli enti locali, che anche SOSE ha monitorato grazie al lavoro svolto per il tavolo tecnico istituito dal MEF e al quale e’ stata chiamata a fornire il supporto tecnico stimando le variazioni di spesa dei comuni italiani.

“Quale contributo puo’ dare il PNRR per la realizzazione dei LEP?’ Questa la domanda che ha posto idealmente alla platea il Prof. Giampaolo Arachi, docente di Scienze delle Finanze all’Universita’ del Salento. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mira alla riduzione delle asimmetrie territoriali puntando sui livelli delle prestazioni che la nostra Costituzione prevede siano uniformi sul territorio”.”Il PNRR- ha continuato ilProf.Arachi-prevede interventi in molte delle funzioni espletate dagli enti: asili nido, scuole dell’infanzia, rifiuti, sociale e trasporti. Le risorse previste dal Piano sono importanti – ha sottolineato Arachi – ad esempio nell’istruzione, cosi’ come nel sociale e nei trasporti. Sono grandi le potenzialita’ del PNRR ma serve anche superare alcune criticita’ importanti: la scelta dei territori sui quali concentrare gli interventi, il coordinamento tra interventi infrastrutturali e finanziamento delle spese di gestione, e, infine, il coordinamento tra i livelli di governo”.

La conclusione dei lavori e’ stata affidata agli interventi del Direttore Generale del Dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella e al Ragioniere Generale dello Stato, Biagio Mazzotta.

Il Direttore Generale del Dipartimento delle Finanze, Prof.ssa Fabrizia Lapecorella ha ritenuto le “riflessioni emerse nella mattinata di lavori estremamente utili alla luce anche del lavoro svolto dal DF supportato, dal punto di vista tecnico e metodologico, da SOSE nelle analisi finalizzate alla valutazione delle misure messe in campo per arginare l’emergenza economica e sociale”.

“Analisi – ha concluso la Prof.ssa Lapecorella – che sostanziano altre riflessioni sulle politiche a sostegno dei comparti produttivi del Paese che purtroppo vive ancora una fase estremamente emergenziale”.

Nelle fasi finali del Workshop e’ intervenuto anche il Ragioniere Generale dello Stato, Biagio Mazzotta. “Tra il 2020 e 2021 abbiamo realizzato interventi per oltre 250mld di euro a favore delle imprese – ha introdotto Il Ragioniere Generale – abbiamo messo a disposizione risorse per oltre 140 mld, in buona parte usate per le garanzie a sostegno di liquidita’ e patrimonializzazione. Le riforme sono il presupposto necessario per avere le risorse da investire negli ambiti previsti dal Next Generation EU nell’arco dei prossimi 5 anni. Il PNRR – ha continuato Mazzotta – e’ una opportunita’unica per il rilanciodel Paeseche deve continuare ad accelerare su innovazione, trasformazione digitale e sostenibilita’. Anche gli enti territoriali saranno fortemente coinvolti in un piano di potenziamento dei servizi pubblici locali e sara’ necessario continuare nel rafforzamento del meccanismo di perequazione avviato con il Fondo di Solidarieta’ Comunale”.

Il Prof. Vincenzo Atella, AD e Direttore Generale di SOSE, ha ringraziato tutti i relatori e gli utenti intervenuti ponendo l’enfasi sui dati come bussola per indirizzare le scelte di policy destinate sia al tessuto economico e produttivo del Paese, sia agli enti territoriali”.