L’Fmi alza le stime sul Pil globale: “L’uscita dalla crisi è più visibile”

Sul 2021 l'istituzione di Washington stima un rimbalzo del 6%

APR 6, 2021 -

Roma, 6 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha rivisto in meglio le previsioni sull’economia globale e pur con la dovuta cautela descrive ora un quadro di prospettive in cui sembrano esserci più luci che ombre. “Anche se con una elevata incertezza riguardo alla dinamica della pandemia, una uscita da questa crisi sanitaria e economica diventa più visibile, afferma la capo economista, Gita Gopinath, nell’introduzione del World Economic Outlook pubblicato in occasione delle assemblee primaverili (sempre tenute in formato virtuale causa Covid).

Dopo il meno 3,3% del Pil causato nel dalla crisi Covid, ora sul 2021 l’istituzione di Washington stima un rimbalzo del 6%, 0,9 punti percentuali superiore alle cifre indicate a fine gennaio, e sul 2022 indica un ulteriore più 4,4% (alzato di 0,5 punti).

Sugli Usa, dopo il nuovo pacchetto di stimoli varato dall’amministrazione Biden (che ora è a caccia di gettito fiscale) la previsione di ripresa 2021 è stata alzata di 1,3 punti dal Fmi, al più 6,4% quest’anno, e di 1 punto sul 2022 al più 3,5%. Sull’area euro, invece, il rialzo è stato limitato a 0,2 punti su entrambi gli anni, rispettivamente al più 4,4% e più 3,8%.

La Cina, poi, unica grade economia a non aver registrato una recessione nel 2020 (Pil +2,3%) è prevista segnare un più 8,4% quest’anno (alzato di 0,3 punti) e un più 5,6% il prossimo (invariato).

“Grazie all’ingegno della comunità scientifica, abbiamo una molteplicità di vaccini che possono ridurre gravità e frequenza delle infezioni”, afferma Gopinath. “Parallelamente, l’adattamento alla vita pandemica ha consentito all’economia di fare bene nonostante la limitata mobilità, spianando la strada a un rimbalzo più forte del previsto in media”. La capo economista del Fmi cita i nuovi stimoli Usa, tra i fattori che hanno determinato le revision i in meglio.

“Tuttavia le prospettive presentano sfide intimidenti – avverte – legate alla divergenza nella velocità di ripresa tra Paesi e all’interno delle stesse economia a ai potenziali danni persistenti dalla crisi”.

Su queste attese incombe “un elevato livello di incertezza”. Al momento molto dipende dalla “corsa” tra vaccinazioni a virus e eventuali progressi su questo fronte potrebbero migliorare le prospettive. All’oppposto “nuove varianti che sfuggono ai vaccini – rileva Gopinath – possono determinare pesanti revisioni” in peggio.

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