Octo, Veratelli: Smart Mobility a una svolta, serve fare sistema

"Governo va in giusta direzione". A settembre Forum per road map

MAR 31, 2021 -

Milano, 31 mar. (askanews) – Si chiama Octo Telematics ha sede a Roma, Londra e Boston, ha chiuso il 2020 con un fatturato in crescita a di circa 200 milioni di euro, ed è un’azienda globale leader nell’insurance telematics e smart mobility e nell’analisi di dati da dispositivi Iot connessi. Il suo punto di forza è una piattaforma proprietaria scalabile adattabile a qualunque business e algoritmi basati su AI e machine learning di proprietà. L’attività spazia dall’InsurTech fino alle Smart Cities, passando per la gestione di flotte auto a noleggio e in sharing e un domani anche al controllo di asset industriali.

In Italia gestisce i dati delle scatole nere delle assicurazioni, la piattaforma della flotta Eni Enjoy inclusa la tecnologia Keyless e di sanificazione (impiegata dalla Nasa, utilizzabile anche per ambienti in ottica anti-Covid), fa parte del servizio Move-In di Regione Lombardia e ha vinto il bando regionale Call Hub con il progetto Cemp (insieme a Dell’Orto, Energica e Università di Modena e Reggio Emilia) per sviluppare la mobilità elettrica, sicura e connessa per moto e minicar.

Ad oggi può contare su 6 milioni di veicoli connessi, 500mila incidenti analizzati e 285 miliardi di miglia di guida registrate. Il più grande “data lake” in circolazione. Da circa un anno e mezzo Octo, che conta 350 dipendenti e 400 collaboratori, è guidata da Nicola Veratelli manager cresciuto all’estero che ha sviluppato la “Vision Zero”: un piano di sviluppo che punta a zero inquinamento, zero traffico e zero incidenti, come orizzonti di una mobilità sostenibile e connessa. “I big data se non sono tradotti in ‘actionable’ data non servono a nulla. Grazie alle nostre risorse e ad nostri algoritmi proprietari basati sull’intelligenza artificiale e machine learning, noi siamo in grado di fare questo: interpretare ed elaborare i dati da qualunque fonte essi provengano: oggi dalla mobilità e dal living, cioè della casa, e domani delle persone. E questo, secondo me, è l’enabler per creare il mondo delle Smart Cities”, afferma ad Askanews Nicola Veratelli.

Per mettere tutti gli attori intorno a un tavolo, Octo, insieme a The European House Ambrosetti, ha organizzato il Connected Mobility Forum il 17 settembre che sarà un momento di sintesi del lavoro svolto in questi mesi dai diversi tavoli che vedono coinvolti player industriali e policy makers, dando seguito al protocollo siglato dal ministero per l’Innovazione e quello dei Trasporti per lo sviluppo di veicoli a guida autonoma e connessa. “Stiamo lavorando – racconta Veratelli – a stretto contatto con le istituzioni per portare avanti il concetto di ecosistema perché è impensabile realizzare una transizione di questa portata da soli. E questa visione è condivisa dagli attori che abbiamo coinvolto nei tavoli di lavoro in vista del Forum. Forse quella visione ‘silos’ individualista che ha definito il nostro profilo culturale per tanti anni, sta evolvendo nella direzione giusta. Ho avuto dei riscontri estremamente favorevoli e positivi”. I tavoli affrontano temi come possesso e gestione del veicolo (95% del tempo le nostre auto sono ferme), esperienza digitale dell’utente, relazione con infrastrutture e sistemi urbani, e sono coordinati da un Comitato Scientifico composto dal manager cresciuto nell’automotive Franco Fenoglio e dal consulente Ict e senior adivsor di Huawei Giuseppe Roberto Opilio.

Veratelli è stato lontano diversi anni, ma il clima trovato al suo rientro in Italia è positivo. C’è voglia di fare e la mobilità sostenibile deve essere una priorità del paese. “E’ evidente che se vogliamo migliorare il sistema Paese, che è l’obiettivo primario chiaro del Recovery Fund, bisogna pensare anche alla Smart Mobility. La nuova struttura che Draghi ha dato al governo, con una forte spinta sull’innovazione, sembra andare nella giusta direzione. Sono segnali incoraggianti che mi fanno ben sperare”.

Octo Telematics è nata dal business assicurativo e della gestione di flotte con le Black Box montate a bordo delle auto per combattere le frodi e consentire alle assicurazioni di offrire premi flessibili che rispecchiano lo stile di guida e ai gestori del noleggio di gestire al meglio la vettura. Grazie a questi device, capaci di ricostruire filmati dell’incidente con valore legale, i premi sono diminuiti del 10% circa e oggi il 24% delle polizze è legata a servizi telematici e nel 2024 saranno superiori al 50%. E Octo punta ad offrire nuovi servizi come la gestione dei sinistri in digitale per risarcire in real time gli assicurati, forse già entro l’anno. “Questa nuova capability ancora in fase di sviluppo ci permetterà non solo di rilevare l’incidente ma saremo in grado di fornire all’assicurazione anche il valore e la stima del danno, senza che esca un perito. Quindi sarà possibile, teoricamente, liquidare il danno in real time”.

Allo studio c’è anche la diagnosi predittiva dei danni fisici per agevolare i soccorsi in caso di incidente. E un domani tutto questo dialogherà con i dispositivi di gestione delle abitazioni e di cura delle persone unendo vehicle, leaving living e people. Ma non solo. Un valore aggiunto del business di Octo è la sua enorme mole di dati da cui può estrapolare ogni tipo di informazione, utili per la gestione delle flotte ma anche per le case auto (Oem) e i fornitori che possono avere indicazioni sulla qualità dei prodotti nella vita reale, una volta lasciate le linee di produzione. “Noi siamo in grado di dare a chi le richiede informazioni precise anche su singole componenti per intervenire sui processi produttivi e sui controlli qualità. E’ il mondo dei data analytics che diventerà, a mio avviso in breve tempo, la nostra più grande fonte di riscontro e di value add per i nostri clienti”.

Il volume di dati come quello del valore dei business collegati è destinato ad aumentare vertiginosamente nei prossimi anni: le previsioni indicano un aumento dei dati generati dai veicoli dai 25 GB l’ora di oggi a 3.600 GB, mentre il giro d’affari passerà dai 3,1 miliardi di dollari del 2019 a 9,8 miliardi nel 2025, con un numero di veicoli connessi che salirà a 18 milioni entro il 2030. Il car sharing invece, che vede l’Italia già oggi secondo paese in Europa per diffusione del servizio, dovrebbe passare da 15mila veicoli con un giro d’affari di 432 mln registrato nel 2020 a 44mila veicoli e 878 milioni di dollari nel 2025. Ma non c’è un problema di storage: “possiamo tranquillamente decuplicare la mole di dati che gestiamo oggi senza alcun problema”, ha detto Veratelli.

Guardando avanti il numero uno di Octo Telematics non esclude in futuro l’ipotesi di Ipo, già tentata nel 2018 e vede quasi certo un processo di consolidamento del settore che oggi è troppo frammentato. Alla fine del 2019, Octo ha acquisito la società inglese Nebula che ha un software di diagnostica per accedere alle centraline elettroniche, il Dna, di qualunque modello di vettura, agevolando la gestione delle flotte. Oggi l’azionariato di Octo è composto dalla holding russa Renova di Viktor Vekselberg che controlla circa il 48% attraverso Nes Investments, il 26% circa è dal fondo anglo russo Pamplona, Gapwin holding inglese detiene circa un 20%, mentre la quota restante è in mano al management.

“Non escludo in futuro l’ipotesi di Ipo ma non spetta a me decidere. Io mi occupo di gestire l’azienda e stiamo andando bene. Anche nell’anno della pandemia i risultati sono stati molto positivi: il nostro Ebitda è significativamente cresciuto. Vuol dire che stiamo andando nella giusta direzione”.