Bankitalia: forte calo consumi, un terzo famiglie taglia sul cibo

Soprattutto per calo reddito. Effetto restrizioni meno rilevante

MAR 30, 2021 -

Roma, 30 mar. (askanews) – La pandemia colpisce duramente i consumi e quasi un terzo delle famiglie italiane riduce gli acquisti di beni alimentari e abbigliamento. Lo afferma la Banca d’Italia, sottolineando che “poco meno di un terzo delle famiglie pensa di ridurre i consumi per alimentari, abbigliamento e calzature e beni e servizi per la casa nei primi mesi del 2021. Tra questi, per circa la metà la contrazione della spesa sarebbe inferiore al 20%, per poco meno di un terzo sarebbe superiore al 30%”.

“Quasi la metà delle famiglie – secondo la terza indagine straordinaria della sui nuclei familiari – che intendono comprimere tali spese dichiara di voler acquistare beni di qualità inferiore; i tre quarti pensano di modificarne la quantità. Le aspettative di flessione dei consumi interesserebbero soprattutto i nuclei che al momento dell’intervista risiedevano nelle regioni rosse e arancioni e anche poco più di un quarto di coloro che si aspettano un incremento di reddito nel 2021”.

I comportamenti di consumo “continuano a risentire fortemente dell’emergenza sanitaria. La spesa effettuata a novembre per abbigliamento, alberghi, bar e ristoranti è inferiore al periodo precedente la pandemia per circa l’80% delle famiglie; quella in servizi di cura della persona per circa due terzi di esse. La flessione dell’insieme di queste voci di consumo ha interessato in misura maggiore le regioni che al momento della rilevazione erano in zona rossa e arancione”.

“Poco meno della metà – aggiunge Bankitalia – di quelli che hanno ridotto tali spese indica che la contrazione dipenda dalle minori disponibilità economiche. Tra le altre motivazioni prevale la paura del contagio, indipendentemente dalla severità dei provvedimenti restrittivi nella regione di residenza”. L’effetto delle misure di contenimento “è nel complesso meno rilevante, anche se più accentuato per le famiglie che risiedevano nelle zone rosse al momento dell’indagine. L’accantonamento di risorse per fronteggiare eventi imprevisti ha maggiore rilievo nelle zone gialle”.

Glv