Mercato bici, Ancma: 2020 da record, 2 mln pezzi venduti (+17%)

Fatturato 2 mld, boom e-bike. Magri: "Ora incentivi per utilizzo"

MAR 25, 2021 -

Milano, 25 mar. (askanews) – Bisogna rivolgere lo sguardo alla prima metà degli anni ’90, quando l’avvento del fenomeno mountain bike contribuì in modo significativo alla diffusione della bicicletta in Italia, per leggere dati simili. Quasi trent’anni dopo, al termine di un anno molto difficile per il Paese, il mercato nazionale delle due ruote a pedale torna a sfondare il muro dei 2 milioni di pezzi venduti per un giro d’affari, inclusi gli accessori, di 2 miliardi di euro. Un risultato raggiunto anche grazie del bonus mobilità agli incentivi che, secondo Ancma, “ha contribuito a sostenere in modo rilevante una domanda, che comunque seguiva un trend di crescita positivo già prima dell’operatività degli incentivi”.   Secondo le stime diffuse da Confindustria Ancma, il 2020 è stato infatti un anno da record: crescono le bici tradizionali (+14% sul 2019) con 1.730.000 pezzi acquistati e volano le eBike, che si fermano a 280mila, ma fanno segnare un robusto +44% rispetto all’anno precedente. Numeri questi che portano a 2.010.000 (+17%) il totale delle biciclette vendute durante i mesi così duramente segnati dalla diffusione del Covid-19.   E proprio le conseguenze della pandemia sono paradossalmente per l’associazione una delle ragioni di questo boom di vendite, come confermato dal presidente di Ancma Paolo Magri, che “nella necessità di distanziamento, di mobilità sostenibile in ambito urbano, come anche nel desiderio di libertà e benessere” vede uno dei principali motivi del ritorno in sella degli italiani.   “I risultati eccezionali del 2020 – ha aggiunto Magri – non sono certo un traguardo fine a sé stesso, ma costituiscono un punto di partenza per passare dalla logica di incentivi all’acquisto a una prospettiva concreta di incentivi all’utilizzo fatta di attenzioni e investimenti sul piano culturale, per l’infrastrutturazione ciclabile, lo sviluppo del cicloturismo e per garantire la sicurezza di chi sceglie nel quotidiano la mobilità dolce”.   L’elaborazione dei dati raccolti da Ancma permette inoltre di tracciare una fotografia aggiornata sullo stato di salute del comparto in Italia. Quello del ciclo è un settore costituito da circa 250 imprese, in prevalenza Pmi, eccellenze riconosciute a livello internazionale, simbolo del saper fare italiano che ha fatto la storia sia nelle competizioni che sul mercato di consumo. Nel 2020 anche la produzione del comparto ha registrato complessivamente un segno positivo (+6% sull’anno precedente): cresce quella delle eBike del 29%, mentre subiscono un lieve calo le importazioni e le esportazioni biciclette a trazione muscolare, segno che le aziende italiane hanno lavorato molto per soddisfare la domanda interna per questo segmento. Segno positivo invece sia per l’export che per l’import di eBike, rispettivamente +28% e +67%.   E proprio le biciclette a pedalata assistita si confermano un fenomeno di mercato in costante crescita. In soli cinque anni le eBike hanno infatti quintuplicato i dati di vendita, passando da poco più di 50mila pezzi annui ai 280mila del 2020: un’impennata che ha allargato la platea di fruizione e che apre ulteriori prospettive di sviluppo per l’industria del settore e la sua filiera.