Suez: 12% commercio mondiale passa dal Canale, ricavi 5,6 miliardi

"Il 40% del commercio marittimo italiano transita per l'Egitto"

MAR 24, 2021 -

Roma, 24 mar. (askanews) – Circa il 12% del commercio mondiale passa attraverso il Canale di Suez. Lo rileva un’analisi del centro studi di Intesa Sanpaolo (Srm), secondo cui il 2020 è stato il “terzo anno più ricco nella storia del Canale, i cui ricavi per il 2020 sono stati pari a 5,61 miliardi di dollari, in calo del 3,3% rispetto ai 5,8 miliardi del 2019”.

I transiti attraverso il canale “hanno mostrato una notevole resilienza agli effetti della pandemia oltrepassando il miliardo di tonnellate di merci nel 2020: il numero totale di transiti è stato di 18.829 navi. Più del 20% delle navi in transito per Suez è ‘nuovo naviglio’ (ha attraversato il canale per la prima volta nel 2020), attratte dagli sconti tariffari introdotti nel periodo Covid-19”. Circa il 7% del commercio mondiale di petrolio via mare passa attraverso Suez: il canale è “il quarto chokepoint più importante e strategico al mondo”.

“La rotta degli scambi via mare tra l’Italia e i paesi asiatici – sottolinea l’Srm – passa attraverso Suez, che è uno snodo fondamentale anche per il progetto cinese della Via della Seta. Nel 2020 questi sono stati pari a 82,8 miliardi di euro, ovvero il 40,1% del commercio marittimo complessivo del nostro paese”.

“L’episodio – spiega il direttore generale Srm, Massimo Deandreis – della mega-nave portacontainer Ever Given incagliata nel Canale di Suez, che sta paralizzando temporaneamente il transito, mostra con chiarezza l’importanza strategica del Canale ulteriormente aumentata dopo il raddoppio ultimato nel 2015”. Ci sono “dozzine di navi ai varchi del Canale che attendono lo sblocco dei transiti. Il rischio conseguente all’incidente è che si possa creare una congestione nei porti europei”.

“Per l’Italia – aggiunge Deandreis – circa il 40% di tutto il nostro import-export marittimo transita da quel punto strategico. Questo incidente dimostra che il nostro paese deve investire nell’efficienza di portualità e logistica anche per meglio fronteggiare gli effetti negativi di crisi o blocchi, anche solo temporanei, come si spera sia questo”.

Glv