Eni: a Gela avviato l’impianto per il trattamento delle biomasse

A 18 mesi dall'inaugurazione è in marcia il nuovo impianto BTU

MAR 19, 2021 -

Milano, 19 mar. (askanews) – E’ stato avviato e collaudato il nuovo impianto BTU (Biomass Treatment Unit) che consentirà alla bioraffineria Eni di Gela di utilizzare fino al 100% biomasse che non siano in competizione con la filiera alimentare, dagli oli alimentari esausti ai grassi da lavorazioni ittiche e di carni prodotte in Sicilia, con l’obiettivo di realizzare un modello di economia circolare a chilometri zero per la produzione di biodiesel, bionafta, biogpl e bio-jet.

La bioraffineria di Gela, inoltre, potrà anche essere alimentata dall’olio di ricino, grazie al progetto sperimentale di coltura di piante di ricino su terreni semidesertici in Tunisia, sostituendo così completamente l’olio di palma che dal 2023 non sarà più impiegato nei processi produttivi di Eni.

La costruzione dell’impianto è iniziata nei primi mesi del 2020 e nonostante i rallentamenti causati dalla gestione delle attività durante la pandemia è stato sostanzialmente completato nei tempi previsti. Sono state lavorate 1,3 milioni di ore, traguardando l’obiettivo zero infortuni, sia per le persone Eni sia per i lavoratori delle imprese in appalto.

Con l’avvio del BTU si completa la seconda fase della trasformazione del sito industriale, che si qualifica come sito esclusivamente dedicato a processi produttivi sostenibili e concretizza il processo di decarbonizzazione e transizione energetica che caratterizza la strategia Eni, impegnata a raggiungere la totale decarbonizzazione di prodotti e processi entro il 2050. Tra i punti salienti del piano 2021-2024 è infatti previsto il raddoppio della capacità produttiva delle bioraffinerie Eni a circa 2 milioni di tonnellate entro il 2024, l’aumento a 5/6 milioni di tonnellate entro il 2050.