Torrevilla, appello a Coldiretti e istituzioni: serve concretezza

Il presidente Barbieri: solo uniti si possono cambiare le cose

FEB 18, 2021 -

Roma, 18 feb. (askanews) – Lettera aperta rivolta a Coldiretti e alle associazioni agroalimentari italiane, da Massimo Barbieri, Presidente di Torrevilla, l’Associazione di Viticoltori da 114 anni punto di riferimento dell’Oltrepò Pavese, che, facendosi portavoce dei suoi oltre 200 soci, lancia un appello perché siano al più presto adottate misure concrete e immediate per garantire la sopravvivenza e la continuità di tutte le realtà produttive della filiera, sofferenti per una crisi di mercato che si trascina da mesi.

Un invito al confronto e al dialogo perchè “Possiamo sentirci tutti uniti, noi realtà di viticoltori in Italia, in queste difficoltà e in questi bisogni. Ma chi, davvero, dovrebbe farli risuonare siete voi di Coldiretti e di tutte le associazioni dell’agroalimentare italiano, realtà motivate da un solo ed unico scopo, intrinseco nella vostra stessa natura: rappresentare e tutelare gli interessi della filiera. Mai come oggi questa rappresentanza e questa tutela sono fondamentali; mai come oggi queste stesse sono mancate. […] La speranza è pensarvi impegnati dietro le quinte, pronti a darci i risultati che un settore come il nostro merita, tramite i media e nella realtà dei fatti” scrive Barbieri, che, guardando all’opportunità delle risorse del Recovery Plan, ricorda: “Digitalizzazione, innovazione e sostenibilità sono parole chiave, ma restano parole vuote se i produttori non sono supportati con progetti concretamente attuabili e da risorse erogate in tempi utili – ovvero brevi”.

Un monito che vale tanto per i massimi livelli quanto per le istituzioni più vicine al territorio, come Regione Lombardia, a cui Barbieri chiede maggiore celerità nell’attuazione delle iniziative e nell’erogazione dei finanziamenti destinati ai produttori.

“È l’ora della concretezza e dell’immediatezza – conclude Barbieri. La promessa di un futuro di crescita può esserci fatta solo dalle istituzioni, partendo dalle reali necessità del sistema vino italiano, di cui voi, associazioni di categoria, dovete farvi mediatori. Siamo pronti a incontrarvi e a confrontarci con voi. Perché soltanto uniti abbiamo l’occasione di cambiare le cose”.