Ex Ilva, Fim Fiom e Uilm chiedono un incontro urgente al governo

Lettera a Giorgetti, Cingolani, Franco e Orlando dopo sentenza Tar

FEB 15, 2021 -

Roma, 15 feb. (askanews) – “Siamo a chiederVi un incontro urgente al fine di individuare al più presto le necessarie e opportune soluzioni a questa drammatica vertenza”. Lo si legge in una lettera delle segreterie generali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil indirizzata ai neo ministri Giancarlo Giorgetti, dello Sviluppo economico, Andrea Orlando, del Lavoro, Roberto Cingolani, della Transizione Ecologica e Daniele Franco, dell’Economia, inviata a seguito della sentenza del Tar della Puglia.

Lo scorso 13 febbraio il giudice amministrativo ha rigettato i ricorsi promossi da Ilva Spa in Amministrazione Straordinaria e da ArcelorMittal Italia Spa contro il Comune di Taranto per l’annullamento di una ordinanza del febbraio 2020. “Come saprete – scrivono i sindacati – l’avvio della fermata avrà come conseguenza la distruzione graduale e irreversibile degli impianti coinvolti (cokerie, agglomerato, altoforni, convertitore, colate continue, treni nastri), il blocco di tutta la produzione di laminazione per mancanza di acciaio, la sospensione di tutte le operazioni di bonifica e degli investimenti di riconversione ambientale previsti”.

“Inoltre – proseguono i sindacati – a questo si aggiungerebbe la conseguente fermata di tutti gli altri stabilimenti di ArcelorMittal in Italia con la perdita di migliaia di posti di lavoro. Questo oltretutto in una fase in cui filiere industriali strategiche come l’automotive e l’elettrodomestico sono già in sofferenza nell’approvvigionamento dell’acciaio. I ritardi dovuti alla complessità dell’accordo del 10 dicembre scorso – che prevede tra l’altro l’ingresso dello Stato all’interno del capitale sociale di AMI – e all’attesa per il pronunciamento dell’Antitrust europeo, arrivato il 29 gennaio 2021, stanno determinando tensioni sociali negli stabilimenti ex Ilva e in modo particolare in quello di Taranto”.

“Sono in programma manifestazioni promosse dalle nostre organizzazioni tarantine: questa settimana per i 1.700 lavoratori in Cigs di Ilva in Amministrazione Straordinaria per la mancanza di prospettiva occupazionale e la salvaguardia del reddito; il 24 febbraio uno sciopero di 24 ore per i circa 3mila lavoratori di AMI costretti a rimanere in cassa Covid-19 nonostante la parziale risalita produttiva; a questi si aggiungono i circa 6mila lavoratori dell’appalto che continuano a subire gravi ritardi sul pagamento delle retribuzioni, oltre alle preoccupazioni sul loro futuro occupazionale. L’ulteriore peggioramento della situazione, avvenuto in questi ultimi giorni, potrebbe generare tensioni sociali ingovernabili. Alla luce di tutto ciò, siamo a chiederVi un incontro urgente al fine di individuare al più presto le necessarie e opportune soluzioni a questa drammatica vertenza”.