Ferro (Ice): “Export italiano ha retto nel 2020 ed è già ripartito”

Gli strumenti in campo per sostenere le imprese all'estero

FEB 11, 2021 -

Roma, 11 feb. (askanews) – Il 2020 è stato un anno fortemente negativo per le economie di tutto il mondo. Le esportazioni hanno subito pesanti conseguenze a causa della pandemia, ma l’export italiano ha saputo gestire la crisi e la ripresa è già in atto con previsioni di crescita per il 2021 incoraggianti. Ne è convinto il presidente dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle aziende italiane, Carlo Ferro che ha parlato ad askanews.

“L’Italia ha retto ed è già ripartita. Alla fine penso che arriveremo a fine anno a consuntivare circa un -10% di export e questo è un grande recupero perché al picco della fase di lockdown era stato registrato un -16%, quindi da maggio in avanti c’è stato progressivo recupero – ha detto Ferro – Il dato complessivo sarà migliore rispetto alla previsone del Wto sull’andamento del commercio internazionale, che è previsto intorno a -11%. E se guardiamo al confronto con altri Paesi stiamo facendo meglio della Francia, del Regno Unito, stiamo facendo più o meno come la Spagna e appena forse un po’ meno della Germania. Quindi l’export continua a essere un momento importante della ripresa dell’economia italiana”.

Per il 2021 i dati Prometeia e Istat prevedono una crescita dell’esportazioni tra l’8 e il 10% ma il panorama dei diversi settori resta diversificato. C’è chi ha subito maggiormente le perdite legate alla pandemia e chi invece ha aumento il suo giro d’affari.

“Il 2020 è stato un anno in cui l’effetto della pandemia sui settori industriali è stato veramente a macchia di leopardo trainato dall’andamento dei consumi – ha sottolineato il presidente di Ice Ferro – Ci sono stati settori in cui l’export ha segnato un segno più significativo come nella farmaceutica, un segno positivo evidente quasi un +2% come nel caso dell’agroalimentare e ci sono settori dove è stata registrata una flessione superiore al 20% come un po’ in tutta la filiera della moda in particolare nel tessile e nell’abbigliamento”.

Per sostenere tutte le pmi italiane, e anche il settore della moda, Ice ampliato il suo “mazzo di carte con 14 iniziative di sostegno completamente nuove, che 18 mesi fa non avevamo e che ogg offriamo alle aziende, nell’ambito dell’attuazione del patto per l’export, le fiere smart, la presenza sul territorio, la gratuità dei servizi per le imprese sotto i 100 addetti, la presenza gratuita alle collettive fieristiche estere e la semplificazione di accesso alle informazioni di sistema con il portale unico export.gov.it. che riunisce l’offerta del ministero degli Esteri, dell’Ice, di Sace e Simest”, ha sottolineato il presidente Ferro.

Si tratta di un’offerta vasta che “vale in modo orizzontale per tutti i settori e credo valga soprattutto per le piccole e medie imprese. E poiché il settore e l’eccellenza della moda viene da tante pmi credo che la ricaduta di queste attività sia importante, come per esempio quello che stiamo facendo sull’ecommerce”.