Il turismo prova a ripartire, ASTOI: riaprire alcune destinazioni

Il presidente Ezhaya: crisi durissima, ci sarà voglia di vacanze

FEB 9, 2021 -

Milano, 9 feb. (askanews) – Immaginare una ripartenza dopo l’anno orribile 2020 è una priorità per il comparto del turismo che, tra mille difficoltà, prova comunque a tracciare dei percorsi verso la ripresa. Per fotografare il momento del settore in Italia abbiamo incontrato il presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya.

“Si stima – ha spiegato ad askanews – che il settore abbia perso circa 12 miliardi di volume d’affari da marzo a dicembre, di cui cinque tra marzo e luglio e gli altri sette nel periodo agosto-dicembre. Quindi una crisi molto forte, perché quello che pochi considerano è che pur essendo le agenzie di viaggio e i tour operator tecnicamente aperti, di fatto sono in uno stato di lockdown, perché oggi è impossibile volare e viaggiare verso qualsiasi altra destinazione e purtroppo siamo aperti tecnicamente, ma non riusciamo a svolgere il nostro lavoro. Insomma, il 2021 è iniziato sulla falsariga del 2020 e quindi in uno stato di lockdown di fatto”.

Una situazione che pesa sulle imprese del turismo, stremate dalla crisi pandemica, che, oltre a una rilevante fetta di PIL, continua a mettere in pericolo anche i posti di lavoro. E se per i primi mesi di lockdown i ristori del governo hanno consentito di resistere, la situazione resta molto complessa anche per due altri ordini di motivi.

“Il primo – ha aggiunto Ezhaya – è che il turismo si avvale molto di collaboratori stagionali e quindi non essendoci attività tutta questa parte di lavoratori quest’anno non è stata assunta. Il secondo tema è che comunque la cassa integrazione terminerà. In questo momento è prevista in scadenza a marzo, ci hanno dato rassicurazioni sul fatto che possa essere prorogata almeno per il settore turismo fino a giugno, ma insomma questo è un grosso tema”.

Per evitare che la situazione peggiori ulteriormente ASTOI si confronta con la politica su più aspetti, non solo in ottica di tutela e supporto, ma anche guardando alle prospettive per la ripresa.

“Il primo tema – ci ha detto il presidente – è lavorare sui ristori e avere degli aiuti per sostenere le imprese e soprattutto l’occupazione. Ma il secondo filone, che è quello su cui stiamo lavorando maggiormente ora, è quello di riaprire alcuni corridoi turistici e alcune destinazioni”.

La partita in questo momento si gioca probabilmente proprio qui, ossia sulla possibilità di tornare a offrire destinazioni sicure all’estero, e i nomi di Paesi che si sentono più di frequente sono due grandi classici del turismo organizzato come l’Egitto e le Maldive. Ma comunque, nella lettura del presidente dei Tour operator, il turismo del futuro è destinato a cambiare dopo lo choc del Covid, con maggiore attenzione alle vacanze nella natura e una domanda, che si prevede significativa, che punterà molto più sulle esperienze.

“Riteniamo che dopo un periodo così lungo di sofferenza e di compressione, come è stato sottolineato da diverse indagini di mercato – ha concluso Pier Ezhaya – la vacanza sarà uno dei primi bisogni, una delle prime spese che il consumatore vorrà fare”.

Quanto accaduto negli ultimi mesi, pur con tutti gli aspetti critici sottolineati, ha poi consolidato il ruolo del turismo organizzato, che si propone come punto di riferimento per la sicurezza e la flessibilità, condizioni che per ASTOI sono fondamentali per poter pianificare dei viaggi al tempo della pandemia.