Internet, Bellezza: modello europeo per Intelligenza artificiale

L'ad di Infratel Italia è intervenuto al Safer Internet Day

FEB 8, 2021 -

Roma, 8 feb. (askanews) – Il dibattio sull’Intelligenza arificiale e la tutela dei diritti della persona non può non passare attraverso “una collaborazione organica con il mondo dell’industria” per arrivare allo “sviluppo di modello europeo per l’Intelligenza artificiale, come si è fatto con la privacy modello cui fare riferimento”. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di Infratel Italia, Marco Bellezza, intervenuto all’evento online di Telefono Azzurro “Safer Internet Day”, nel corso del panel dal titolo “Intelligenza Artificiale ed Etica delle tecnologie”.

“Noi come Infratel Italia abbiamo la responsabilità di realizzare le infrastrutture da cui passano tutti i sistemi anche di intelligenza artificiale – ha ricordato Bellezza – e di cui si sta discutendo. Siamo in una fase di trasfrormazione. Il nostro focus primario sono le infrastrutture ma ci stiamo affacciando anche ai servizi associati allo sviluppo delle infrastrutture digitali perchè è necessario abilitare nuovi servizi”. L’utilizzo della infrastruttura di rete che consente la velocità a un giga, ad esempio, “è ancora molto basso. Emerge quindi la consapevolezza di puntare sulla abilitazione di servzi per la fruizione delle infrastrutture”, ha aggiunto Bellezza.

Nello specifico del tema oggetto del panel, l’ad di Infratel Italia ha messo in evidenza come nell’ambito di un gruppo di lavoro che fa capo al Consiglio europeo proprio in materia di intelligenza artificiale, “si sta redigendo una bozza di convenzione, anche se si sta ancora discutendo sullo strumento giuridico, per fissare una serie di regole comuni nello sviluppo della intelligenza aritificiale sul mandato del Consiglio di europa”.

“Nel dicembre di quest’anno abbiamo pubblicato un milestone di questo gruppo di lavoro con la mappatura dell’esistemte. La secomda fase del lavoro che stiamo impostando è capire se sia possibile trovare un insieme di regole minime per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale che tengano conto della tutela dei diritti umani. Quali sono i requisiti minimi di tutela che i produttori devono assicurare nello sviluppo di tali tecnologie? Quali i limiti delle piattaforme e come consentire uno sviluppo armonico e rispettoso dei soggetti coinvolti? In tale ambito ci sono apprezzabili visioni differenziate”, ha spiegato Bellezza.

“A mio modo di vedere – ha aggiunto Bellezza – è un dibattito che passa, e non può che passare, da una collaborazione organica con l’industria. Occorre arrivare allo sviluppo di modello europeo per l’intelligenza artificiale come si è fatto con la privacy modello cui fare riferimento. Poi c’è il tema della acquisizione della consapevolezza rispetto all’utilizzo di questi sistemi. Ci sono stati tentativi ma serve sviluppare policy nazionali orgamiche”.