Visco: ritrovare coesione, Recovery non sufficiente senza riforme

Affrontare problemi strutturali. Spread in calo con politiche buone

FEB 6, 2021 -

Milano, 6 feb. (askanews) – La pandemia non è superata e l’incertezza rimane elevata, per questo è importante che il Paese trovi ora “la coesione necessaria per riprendere la via dello sviluppo, sfruttando l’opportunità offerta dalla risposta venuta dall’Unione europea e affrontando i problemi strutturali che lo frenano nell’ambito di una strategia comune, che ha al centro le sfide della sostenibilità ambientale e della transizione digitale”. E’ il monito lanciato, in piena crisi di Governo, dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nel suo intervento al 27esimo convegno Assiom Forex, che si svolge quest’anno in modalità virtuale.

Riforme e investimenti, dunque, “per ritrovare la via dello sviluppo da troppo tempo smarrita”. Solo coltivando “una visione di più lungo termine”, è possibile secondo Visco “fare meglio di quello che suggeriscono le proiezioni tendenziali”. Servono però “risposte consapevoli, convinte, efficaci ai gravi problemi dell’oggi, grandemente acuiti dalla pandemia ma riflesso di preesistenti ritardi strutturali”. Per questo l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rischia “di non essere sufficiente a garantire un innalzamento duraturo del ritmo di crescita se non sarà accompagnata da riforme che sciolgano i nodi che frenano lo sviluppo e l’investimento privato”.

La Banca d’Italia prefigura una ripresa dell’attività produttiva dalla primavera, in uno scenario di progressiva attenuazione dell’epidemia. Diventa quindi fondamentale, ha sottolineato Visco, “il pieno successo della campagna di vaccinazione per la stabilità della ripresa”.

Le misure di supporto in favore delle famiglie e delle imprese restano oggi “indispensabili” ma è importante riflettere sulle modalità che potrà assumere in futuro l’inevitabile progressiva loro riduzione. Secondo il Governatore della Banca d’Italia, “l’utilizzo degli strumenti di sostegno potrà essere reso via via più selettivo” e “l’accesso a istituti oggi ad ampio spettro e significativamente più generosi di quelli ordinari potrà essere rivisto condizionandolo alla capacità delle imprese di salvaguardare i livelli di occupazione e allentando al contempo il blocco generalizzato dei licenziamenti”. Le misure di supporto alla liquidità delle aziende andranno rimodulate gradualmente per evitare il rischio di una restrizione del credito nella fase di avvio della ripresa ma “non dovranno favorire la prolungata sopravvivenza di imprese che, indipendentemente dalla crisi pandemica, non sarebbero in grado di rimanere sul mercato”. Le moratorie, insomma, ha ammonito Visco, non siano “un mezzo per occultare situazioni di crisi chiare e irreversibili”.

Il contributo della politica di bilancio è stato fondamentale per contenere le ricadute economiche dell’emergenza ma non è possibile “coltivare l’illusione che il debito pubblico possa aumentare indefinitamente”. “Le politiche di bilancio devono porsi l’obiettivo di medio termine di ricondurne l’incidenza sul Pil su una traiettoria discendente: è un obiettivo alla nostra portata”, ha osservato Visco. Inoltre, una “ritrovata fiducia nella qualità delle politiche e nelle prospettive dell’economia” potrebbe consentire un’ulteriore calo dello spread che, nonostante la “fortissima riduzione” degli ultimi giorni, è ancora vicino al doppio di quello di Spagna e Portogallo.

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