Bankitalia: tasse pesano sul lavoro, Italia tra peggiori in Ue

Roma, 11 gen. (askanews) – In Italia “il prelievo sul lavoro è tra i più elevati in Europa”. Lo ha sottolineato Giacomo Ricotti, capo del servizio Assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia. Anche se negli ultimi anni “diversi interventi hanno concorso a diminuire il livello dell’imposizione, l’Italia nel confronto internazionale si caratterizza ancora per l’alta incidenza del carico fiscale sul capitale e soprattutto sul lavoro”.
In base agli ultimi dati della commissione europea “l’aliquota implicita di tassazione sul lavoro, che include anche i contributi sociali versati dal datore e dal lavoratore, è stata pari nel 2018 al 42,7% (la terza più alta) a fronte di una media del 38,6% per l’area euro”.
Anche le più recenti analisi dell’Ocse, riferite al 2019, “confermano l’Italia tra i paesi con il cuneo fiscale sul lavoro più elevato. Ad esempio, per un lavoratore single con una retribuzione pari a quella media il cuneo fiscale è pari al 48% del costo del lavoro, inferiore solo a quello del Belgio e della Germania”.
Nel 2018 poi “in Italia il peso relativo delle imposte sul capitale è stato più alto della media europea (23% contro una media per l’area euro del 21%), così come l’aliquota effettiva di tassazione che si ottiene rapportando tutte le imposte su tale fattore (sui redditi e sullo stock, di famiglie e imprese) al totale dei redditi da capitale (29,2% contro il 23%)”.
“Considerando la sola tassazione societaria – ha aggiunto Ricotti in un’audizione in parlamento sulla riforma fiscale – nel 2018 l’aliquota effettiva media è stata pari in Italia al 24,6% a fronte di una media del 21,7% per l’area euro. Includendo anche la tassazione dei dividendi (ma non quella della ricchezza finanziaria), la stessa aliquota si attestava al 36% (30,2% nell’area euro)”.
Glv