Josas: via del Corso – 70% di ingressi rispetto al 2019

Rischio -25% per i consumi da terza ondata

DIC 22, 2020 -

Roma, 22 dic. (askanews) – Non solo le principali capitali europee, ma anche Roma oggi vede il calendario natalizio estendersi di oltre un mese: complici le misure inserite dal governo nel DPCM di Natale, è ormai sparita del tutto la tendenza allo shopping dell’ultimo secondo e la furiosa caccia ai regali la sera della vigilia. Volge al termine così il mese degli acquisti, partito con il Black Friday lo scorso 27 novembre e terminato proprio sabato scorso 19 dicembre con il Panic Saturday, e siamo alle porte della ricorrenza altospendente per eccellenza che solitamente corrisponde al 25% del fatturato annuale di un’azienda, se non addirittura al 30%. Si trae un primo bilancio in attesa dell’entrata in vigore delle misure del DPCM recentemente approvato dal governo che nei giorni festivi e prefestivi tornerà a sospendere tutte le attività di vendita al dettaglio, salvo la possibilità dell’asporto e della consegna a domicilio sia di generi di prima necessità che non. Qualche margine di sollievo ai commercianti italiani arriverà solo nei pochi giorni feriali di queste strane feste di Natale, con il ritorno dell’Italia in zona arancione. “Complice la chiusura dei centri commerciali e la paura di un imminente lockdown, negli scorsi weekend abbiamo assistito a importanti flussi di persone che si sono riversate nelle storiche vie dello shopping romano”, ha spiegato Gabriel Avner Sasson, partner di Josas Immobiliare, società leader specializzata nel retail.

“Nonostante questa importante presenza, le attività commerciali del centro storico, e in particolare quelle del settore luxury, soffrono notevolmente la mancanza dei turisti: le nostre stime parlano di un -70% di ingressi per Via del Corso rispetto al 2019, conseguenza delle norme di contingentamento e della mancanza del turismo. Un po’ meglio le strade di quartiere. La preoccupazione di una terza ondata e di una conseguente crisi del lavoro influisce comunque sui consumi, che registreranno circa il 25% in meno rispetto agli anni passati”.