Procedura Ue contro Italia per non rispetto norme qualità aria

Emissioni di particolato oltre i limiti a Padova, Venezia, Milano

OTT 30, 2020 -

Bruxelles, 30 ott. (askanews) – La Commissione europea ha messo oggi in mora l’Italia per il mancato rispetto dei requisiti della direttiva 2008/50/Ce sulla qualità dell’aria ambiente, per quanto riguarda il superamento dei valori limite del particolato Pm10 e il Particolato fine Pm2,5 in diverse aree urbane.

Quando i valori limite fissati dalla direttiva vengono superati, gli Stati membri sono tenuti ad adottare piani relativi alla qualità dell’aria, assicurando che includano misure adeguate a far durare il meno possibile i periodi di superamento.

In Italia, i dati disponibili mostrano che il valore limite per il Pm2,5 non è stato rispettato dal 2015 in diverse città della Pianura Padana, tra cui in particolare Venezia, Padova e varie zone vicine alla città di Milano. Inoltre, le misure previste dall’Italia nei suoi piani sulla qualità dell’aria non sono sufficienti, secondo la Commissione, per far durare il meno possibile i periodi di superamento dei limiti.

Il Pm10 e il Pm2,5 sono particolarmente pericolosi per la salute umana. L’esposizione al particolato può influire sulla funzione polmonare e causare, o aggravare, malattie cardiovascolari e respiratorie, infarti e aritmie; inoltre può avere conseguenze per il sistema nervoso centrale e il sistema riproduttivo, e provocare il cancro. Nell’Unione europea, ogni anno, quasi 350.000 morti premature sono attribuibili al solo Pm2,5.

L’Italia dispone ora di due mesi di tempo per rispondere alla messa in mora della Commissione. In caso contrario, o in mancanza di una risposta soddisfacente, la Commissione può decidere di inviare un parere motivato, secondo stadio della procedura d’infrazione comunitaria, che può concludersi con un ricorso alla Corte europea di Giustizia.