Fim-Cisl: produzione di Fca nei primi nove mesi in calo del 27%

Uliano: volumi in ripresa nel terzo trimestre anche per incentivi

OTT 26, 2020 -

Roma, 26 ott. (askanews) – I dati sulla produzione negli stabilimenti Fiat Chrysler nei primi nove mesi dell’anno “segnano una flessione significativa intorno al 27%”. Lo afferma il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, sottolineando che “nei primi mesi del 2019 erano stati prodotti tra auto e furgoni commerciali circa 631.200 veicoli, contro i 462.424 del 2020”.

“Il duplice effetto della pandemia – spiega il sindacalista – blocco delle produzioni durante il lockdown e flessione nella domanda sul mercato, ha certamente causato gran parte della riduzione dei volumi. Naturalmente la riduzione in termini di unità prodotte è stato maggiore per gli stabilimenti che erano in una fase di maggiore carico produttivo”.

Nell’ultimo trimestre anche negli stabilimenti di Fca “si è riscontrato il rimbalzo produttivo, che ha consentito di recuperare gli effetti negativi del primo semestre. La ripresa produttiva nel terzo trimestre è dovuta a una ripresa del mercato, anche grazie agli incentivi più corposi e strutturati messi in campo in Italia e in molti paesi europei”.

Il terzo trimestre, secondo Uliano, “colora di speranza la parte finale di questo pessimo anno. Ci sono segnali verso un miglioramento della situazione produttiva. In molti stabilimenti non si usano più gli ammortizzatori sociali: Melfi, Sevel e lo stesso polo produttivo di Torino”.

Anche a Pomigliano “l’effetto incentivi ha portato a un aumento della turnistica per rispondere alla domanda, in particolare della Panda con motorizzazione ibrida: si è passati a 12 turni sui montaggi e 18 turni sullo stampaggio da fine aprile a fine settembre. Per Melfi e il polo produttivo di Torino siamo di fronte agli effetti del completamento degli investimenti del piano industriale con la partenza delle produzioni di Jeep Compass e 500 Bev”.

“Per questo motivo – aggiunge Uliano – cogliamo positivamente la conferma di tutti i 5,5 miliardi di investimenti previsti nel piano industriale di Fca, ma allo stesso tempo sollecitiamo il gruppo ad accelerare i tempi degli investimenti previsti. Poi riteniamo indispensabile aprire una discussione con il futuro gruppo Stellantis sul prossimo piano industriale, che sicuramente sarà presentato a margine del compimento della fusione. Per noi è fondamentale puntare a mettere in sicurezza gli stabilimenti sul piano occupazionale e di sviluppo”.