Gentiloni: bisogna riconsiderare regola del debito Ue

Dopo cambiamenti radicali con crisi Covid-19 e Recovery Fund

OTT 12, 2020 -

Bruxelles, 12 ott. (askanews) – Bisogna riconsiderare la regola del debito dell’Ue, in modo che vengano incentivati gli investimenti pubblici, anche alla luce dei “cambiamenti radicali” causati dalla crisi del Covid-19, e delle innovazioni “impensabili pochi mesi fa” introdotte per rispondervi; in particolare l’attivazione della clausola di sospensione del Patto di Stabilità e il Recovery Fund europeo, con la sua capacità d’investimento di fondi raccolti dalla Commissione sui mercati. Lo ha affermato oggi il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, parlando alla Conferenza interparlamentare su “Stabilità, coordinamento economico e ‘governance’ nell’Ue, organizzata dal Parlamento tedesco, a cui partecipano parlamentari nazionali dei diversi Stati membri ed europei.

Rispetto a quando la Commissione propose, nel febbraio scorso, di rivedere le regole del Patto di Stabilità, “il contesto del dibattito è cambiato piuttosto radicalmente”, a causa della pandemia, ha ricordato Gentiloni intervenendo nella sessione intitolata, significativamente: “Il futuro delle regole europee di bilancio: sono ancora costruttive?”

“In primo luogo – ha spiegato il commissario -, l’Ue è ora in una profonda recessione e la maggior parte degli Stati membri, se non tutti, dovrebbero superare il limite del 3% nel rapporto deficit/Pil; in secondo luogo, per facilitare queste misure, la Commissione e il Consiglio Ue per la prima volta hanno attivato a marzo la clausola generale di salvaguardia del Patto di stabilità e di crescita; in terzo luogo, sono stati concordati strumenti politici nuovi e radicali a livello dell’Ue, in particolare la proposta del Fondo di ripresa e resilienza”.

Proprio quest’ultimo strumento – ha osservato Gentiloni – dimostra che la visione di una capacità d’investimento coordinata e finanziata a livello europeo non è un sogno lontano”.

“Vorrei sottolineare – ha continuato – che tutti questi passaggi che erano impensabili pochi mesi fa erano motivati ​​dalla necessità di evitare il peggioramento delle divergenze” fra le economie degli Stati membri “che avrebbero portato alla frammentazione del mercato interno” dell’Ue.

Ora, secondo Gentiloni, “questi sviluppi aprono nuove strade al dibattito. Per esempio, è chiaro che le misure di bilancio necessarie adottate dagli Stati membri per affrontare la crisi daranno luogo a livelli molto più elevati di debito pubblico in Europa – oltre il 100% nell’Eurozona quest’anno, e ancora più elevati nelle economie avanzate nel complesso, come evidenziato dall’Ocse”.

“Anche l’attuale contesto di bassi tassi di interesse – ha aggiunto il commissario – dovrebbe prevalere per un po’ di tempo a venire. Dobbiamo quindi, come minimo, – ha sottolineato – riflettere sul ruolo che una ‘regola del debito’ dovrebbe svolgere in questo quadro”.

“Più in generale – ha osservato ancora Gentiloni -, penso che la crisi abbia di fatto messo in luce la rilevanza di molte delle domande che abbiamo cercato di affrontare nel dibattito pubblico” iniziato sulla eventuale riforma del Patto di Stabilità. E in particolare, la domanda su come le regole di bilancio possono incentivare l’investimento pubblico”.

“Abbiamo mostrato ambizione nei nostri obiettivi, ad esempio – ha ricordato il commissario – riducendo ulteriormente le emissioni (di gas a effetto serra, ndr) del 55% entro il 2030, e stabilendo una soglia minima vincolante del 37% per gli investimenti verdi nel Recovery Fund”. Ora, ha concluso Gentiloni, “dovremmo mostrare ambizione anche nelle nostre regole di bilancio per gli investimenti”.