Pil, Istat rivede al ribasso stime: nel II trim -13%, su anno -18%

La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,8%

OTT 2, 2020 -

Roma, 2 ott. (askanews) – Nel secondo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo è diminuito del 13% rispetto al trimestre precedente e del 18% nei confronti del secondo trimestre del 2019. A rivedere al ribasso le stime del Pil è l’Istat. I dati del Pil diffusi il 31 agosto, infatti, avevano registrato cali del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali.

Il secondo trimestre del 2020 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2019.

La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,8%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell’8,5% dei consumi finali nazionali e del 16,2% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,6% e del 26,4%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per -9,6 punti percentuali alla contrazione del Pil: -6,8 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, -2,9 punti gli investimenti fissi lordi e +0,1 punti la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito negativamente alla variazione del Pil, rispettivamente per -1,2 e -2,3 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente del 3,7%, del 20,5% e dell’11,3% Mlp MAZ