Braccio di ferro Governo-Atlantia su Aspi, revoca più vicina

Per ministra De Micheli è probabile, tensione in borsa

OTT 1, 2020 -

Roma, 1 ott. (askanews) – Braccio di ferro tra Governo e Atlantia su Autostrade per l’Italia, mentre appare sempre più vicina la revoca delle concessioni autostradali. Dopo la risposta dei ieri del Governo che ha dato ad Atlantia fino a 10 giorni di tempo per trovare un accordo con Cdp sulla cessione di Autostrade per l’Italia, pena l’avvio della procedura di revoca, oggi la ministra dei Trasporti e Infrastrutture, Paola De Micheli, da Genova, è sembrata ancora più dura giudicando più probabile la revoca. “Credo di sì – ha detto la ministra -. Siamo in una situazione di stallo. Aspi e Atlantia hanno mandato due lettere che complessivamente determinano un non rispetto degli impegni assunti da loro con le lettere che avevano inviato il 14 luglio al consiglio dei ministri”.

E proprio martedì, in due lettere, Atlantia e Aspi avevano risposto al Governo ribadendo punto su punto la loro posozione sul negoziato con Cdp. Lo scoglio maggiore, richiesta di manleva a parte, rimane quello della transazione con il Mit sulla procedura di contestazione per il crollo del Ponte di Genova e l’approvazione del nuovo Piano economico finanziario con l’indicazione delle tariffe. Il Governo intende firmalo dopo la procedura di cessione a Cdp, Atlantia invece prima. Il nodo è sostanziale, perchè dall’approvazione del Pef deriva poi la quantificazione del valore di vendita di Aspi e per il quale Atlantia ha ribadito la volontà di arrivare a una cessione a prezzi di mercato. “La cessione potrà essere conclusa a reali condizioni di mercato solo a valle della formalizzazione di un accordo transattivo tra Aspi e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – si legge nella lettera di Atlantia -, nonché dal raggiungimento di un’intesa sul quadro regolatorio e tariffario, presupposto indispensabile per la bancabilità degli investimenti oltre che per l’attrattività nel lungo termine di Aspi per gli investitori”.

Nella lettera inviata da Aspi, la società si dice pronta a firmare l’atto transattivo sulla procedura di contestazione avviata dal Mit e il nuovo Piano economico e finanziario, avvertendo però che in caso contrario avvierà una battaglia legale per l’indennizzo. “Nell’eventualità non auspicata di una indisponibilità del Governo a finalizzare l’accordo già raggiunto – scrive Autostrade per l’Italia -, restano naturalmente fermi i diritti di Autostrade per l’Italia sanciti dalla Convenzione Unica e già rappresentati al Mit. La società conferma la propria disponibilità a sottoscrivere l’accordo nei termini pattuiti, auspicando che il Governo voglia finalizzare quanto prima lo stesso”.

A Piazza Affari, giornata di tensione per il titolo Atlantia, che ha chiuso la giornata con un calo superiore al 2%.