In Asia ed Europa torna il desiderio di shopping

Ecco cosa è emerso dal quinto webinar di Global Blue

GIU 12, 2020 -

Roma, 12 giu. (askanews) – Si è svolta la quinta edizione del ciclo di webinar “Turismo – viaggio tra gli operatori del settore per capirne il cambiamento in atto” organizzato da Global Blue, leader del settore del tax free shopping, e dedicato – grazie alla partecipazione di Greg Gelhaus, Responsabile per Global Blue dell’area dell’Asia pacifica, Nicolas Bargi, Founder e CEO di Save The Duck, e Filippo Fasulo, Direttore Centro Studi per l’Impresa di Fondazione Italia Cina – a come sta cambiando l’accoglienza nei punti vendita e a come i negozi si stiano reinventando per cogliere tutte le opportunità che si stanno aprendo sul mercato.

“In Asia, in particolare in Cina, Corea del Sud e Giappone, stiamo osservando una significativa ripresa degli acquisti” ha detto Greg Gelhaus. “I negozi si sono tutti attrezzati per rispettare le prescrizioni in materia di igiene e distanziamento e stanno adattando i propri sistemi di accoglienza per supportare meglio le vendite. C’è un elevato aumento nell’utilizzo della tecnologia per diminuire il più possibile i contatti tra persone, senza perdere efficienza e qualità. Per esempio, è aumentato l’utilizzo dei QR code per presentare e spiegare i prodotti, così come la realtà aumentata per “provarli” con un maggiore livello di sicurezza. Molti brand, oltre a sfruttare ancora più di prima i diversi canali social, in Cina su tutti WeChat, stanno promuovendo eventi “livestream” per sopperire all’impossibilità di organizzare appuntamenti in presenze”.

Spostando, poi, l’attenzione sulla propensione a viaggiare, Gelhaus ha sottolineato come tra i cinesi sia ancora molto forte il desiderio di tornare a scoprire l’estero.

“La volontà di viaggiare che anche noi continuiamo a registrare tra i cinesi è sicuramente un dato positivo” ha confermato Filippo Fasulo, Direttore Centro Studi per l’Impresa di Fondazione Italia Cina. “Chiaramente, così come avverrà per noi italiani ed europei, anche per i cinesi le prime destinazioni in questa estate saranno domestiche o regionali, con un ritardo del loro ritorno verso l’Europa. Il 2020 doveva essere l’anno del turismo Italia-Cina: è stato tutto rinviato al 2022, dobbiamo traguardare a quell’appuntamento come a un potenziale strumento di forte ripresa, ma nel frattempo dobbiamo lavorare per accompagnare la ripartenza che tutti auspichiamo. Di certo, un peso centrale lo avrà la nostra capacità di raccontare l’Italia, e Milano in particolare, come luoghi che hanno saputo sfruttare questa crisi per ripensarsi in meglio; l’emergenza ha segnato uno spartiacque, purtroppo quello che c’era prima in questa fase potrebbe avere poco peso, mentre dovremmo puntare, istituzioni e aziende insieme, a integrare valori come l’eco-sostenibilità e l’affidabilità di servizi e prodotti, nel racconto dell’esperienza che i turisti potrebbero tornare a vivere nel nostro Paese”.

“Il racconto, per un territorio, un Paese, ma anche per una azienda è fondamentale perché crea la comunità” ha ribadito Nicolas Bargi, Founder e CEO di Save The Duck. “Con l’emergenza che abbiamo affrontato c’è stata una corsa a individuare e mettere in campo numerosi strumenti digitali di ultima generazione. Tutti li abbiamo, ma li stiamo utilizzando pochissimo perché non tutti i consumatori sono pronti. Loro sono sempre legati ai valori, ed è su questo che dobbiamo puntare: nello storytelling dell’Italia, e delle sue aziende, del post-Covid ripartiamo dalle origini, accompagniamo i turisti a scoprire le nostre arti e le nostre eccellenze utilizzando anche i più moderni tools per diffondere i messaggi. Negli ultimi 10-15 giorni, in quasi tutti i mercati nei quali siamo presenti, stiamo registrando una forte ripresa nel desiderio di tornare a comprare. In queste ultime due settimane, in Asia i volumi di vendite sono stati pari a circa il 70-80% di quanto registrato nello stesso periodo del 2019 e percentuali simili, se non addirittura superiori, le stiamo vedendo anche in Austria e Svizzera. In Italia, Francia e Spagna chi sta reagendo meglio sono i piccoli negozi nelle città rispetto ai grandi department store che, comunque, hanno retto il colpo anche grazie alle piattaforme online: la fiducia e la fidelizzazione dei clienti sono elementi che si stanno riscoprendo e che potranno risultare centrali nelle ripartenza”.