Rischia la chiusura il 28% delle imprese che hanno riaperto

Indagine Confcommercio

MAG 31, 2020 -

Roma, 31 mag. (askanews) – Delle quasi 800 mila imprese del commercio e dei servizi di mercato che sono potute ripartire, a due settimane esatte dalla Fase2, l’82% ha riaperto l’attività, il 94% nell’abbigliamento e calzature, l’86% in altre attività del commercio e dei servizi e solo il 73% dei bar e ristoranti, a conferma delle gravi difficoltà delle imprese impegnate nei consumi fuori casa; tra le misure di sostegno ottenute, il 44% delle imprese ha beneficiato di indennizzi, come il bonus di 600 euro, ma è ancora estremamente bassa la quota di chi ha ottenuto prestiti garantiti o fruito della cassa integrazione; e oltre la metà delle imprese stima una perdita di ricavi che va dal 50 fino ad oltre il 70%; e, per quasi il 30% delle imprese che hanno riaperto, rimane elevato il rischio di chiudere definitivamente a causa delle difficili condizioni di mercato, dell’eccesso di tasse e burocrazia, della carenza di liquidità.

Sono i principali risultati di un’indagine di Confcommercio, in collaborazione con Swg, svolta sulle prime due settimane di riapertura per le imprese dei settori ristorazione e bar, abbigliamento, altre attività del commercio al dettaglio e dei servizi.

Int2