Istat: migliora sviluppo sostenibile Italia, ma Sud resta indietro

Il rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) 2020

MAG 14, 2020 -

Roma, 14 mag. (askanews) – L’Italia registra progressi verso uno sviluppo sostenibile, ma il Sud resta ancora indietro. E’ la fotografia scattata dall’Istat nel rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) 2020. L’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite , rappresenta il piano di azione globale per il conseguimento di una trasformazione sostenibile della società, dell’economia e dell’ambiente

L’analisi degli indicatori di sviluppo sostenibile per i quali sono disponibili le informazioni sull’ultimo anno (prevalentemente il 2018), su quello precedente e su 10 anni prima, mostra un quadro complessivamente positivo, con miglioramenti registrati per il 48,1% degli indicatori, mentre il 29,7% rimangono invariati e il 22,2% segnalano un peggioramento. Rispetto a 10 anni prima la quota di indicatori in miglioramento è pari al 61,1%, il 17,8% risulta invariato e 21,1% peggiora.

La mappa regionale dello sviluppo sostenibile evidenzia situazioni di eccellenza nelle province autonome di Bolzano e Trento dove circa il 48% degli indicatori si trova nel quinto quintile, quello più virtuoso. Anche la Valle d’Aosta manifesta una distribuzione particolarmente favorevole (41,7%). Ad eccezione di queste aree geografiche, gli indicatori di sviluppo sostenibile assumono una configurazione più favorevole nelle regioni del Nord-est e in Lombardia rispetto a Liguria e Piemonte.

Nelle regioni centrali, la distribuzione degli indicatori nei quintili risulta maggiormente concentrata nel terzo quintile, con situazioni più favorevoli in Toscana e Umbria mentre la distribuzione del Lazio presenta quote più pronunciate di indicatori nel secondo quintile evidenziando situazioni più sfavorevoli.

Nelle regioni meridionali i valori assunti dagli indicatori sono tra i più bassi, con quote significative di presenze nel primo quintile soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania (rispettivamente 58,3%, 52,2% e 48,5%) mentre in Abruzzo, Molise e Sardegna la distribuzione appare meno sfavorevole.

Nel periodo 2010-2018 gli indicatori compositi elaborati per le tre dimensioni fondamentali che caratterizzano gli SDGs – economica, sociale e ambientale – mostrano una tendenza generalizzata al miglioramento più accentuata per la parte ambientale e sociale rispetto a quella economica; quest’ultima ha evidenziato un peggioramento fino al 2013, in linea con la caduta dei ritmi produttivi e dell’occupazione registrati in quegli anni, per poi riprendersi negli anni successivi.

Il costante miglioramento della dimensione ambientale è stato trainato dai progressi nel settore dell’energia pulita e nel consumo responsabile mentre il miglioramento degli indicatori su salute e istruzione ha guidato il percorso positivo della dimensione sociale: tuttavia, per tutte e due le dimensioni si assiste a un rallentamento nell’ultimo anno.

Mlp