Bruxelles, 5 dic. (askanews) â Dopo un lungo negoziato finito poco prima della mezzanotte a Bruxelles, lâItalia ha ottenuto le tre cose che chiedeva allâEurogruppo per la riforma del Mes, il Trattato sul Fondo salva-Stati dellâEurogruppo, e sulla âroad mapâ verso lo schema europeo di garanzia dei depositi bancari. Lo ha riferito ai giornalisti, uscendo dalla riunione, il ministro dellâEconomia Roberto Gualtieri.
Il primo obiettivo era di arrivare a definire, ma non finalizzare, un accordo sulla riforma del Mes, in modo che fosse possibile per il Parlamento italiano esprimersi in merito, prima della firma del governo. Il secondo era la riapertura di un aspetto tecnico, ma importante per lâItalia, della riforma, riguardante le âclausole di azione collettivaâ (CACs) e la cosiddetta âsub-aggregazioneâ dei titoli di Stato nellâeventualitĂ , molto remota, in cui dovesse essere ristrutturato il debito pubblico. Il terzo obiettivo era la rimozione del riferimento, voluto soprattutto dai tedeschi, a una limitazione di fatto dei titoli di Stato detenuti dalle banche come condizione per approvare la garanzia europea per i depositi bancari (Edis). LâEdis, ultimo elemento mancante dellâUnione bancaria europea, è ancora molto lontano dallâaccordo finale, e si sta discutendo ancora la âroad mapâ verso la sua approvazione (si spera a giugno).
âEâ stato definito â ha spiegato Gualtieri â un accordo di principio che dovrĂ essere finalizzato in linea con le procedure nazionali; non è stato definito questa seraâ, in modo da consentire ora al Parlamento italiano di esprimersi. âAbbiamo ottenuto â ha continuato Gualtieri â una cosa importante, che è la possibilitĂ di una sub-aggregazione dei titoli, un meccanismo che rende in qualche modo le âsingle limb CACsâ piĂš simili alle âdual limb CACsâ; un meccanismo intermedio, una cosa molto tecnica ma che per lâItalia era importante, e che verrĂ menzionata nella lettera sulle conclusioniâ del presidente dellâEurogruppo Mario Centeno.
Questo ârichiederĂ lavoro aggiuntivo allâinizio dellâanno nuovo, dopo il quale sarĂ possibile la finalizzazione dellâaccordo, e poi naturalmente la firma e la procedura di ratificaâ della riforma del Mes. âEâ importante â ha aggiunto Gualtieri â che anche per quanto riguarda il âbackstopâ (il fondo di garanzia del Mes per le risoluzioni bancarie, che verrĂ introdotto con la riforma) sono state respinte tutte le ipotesi di condizionalitĂ ; quindi si tratta di uno strumento di mutualizzazione delle risorse senza alcuna condizionalitĂ , che è il primo caso a livello europeoâ.
Riguardo, infine, allâUnione bancaria âè stata una discussione molto lunga e difficile che si è tradotta nel fatto che dovremo continuare a lavorare su questo temaâ. Comunque, ha sottolineato il ministro dellâEconomia, ânoi abbiamo ottenuto lâeliminazione dalla âroad mapâ dei riferimenti alla modifica del trattamento prudenziale dei titoli sovrani. Quindi il lavoro sullâUnione bancaria dovrĂ continuareâ. âEâ chiaro â ha insistito Gualtieri â che non si è deciso di modificare il trattamento prudenziale dei titoli sovrani. Questa posizione di alcuni Stati membri è stata accolta. Quindi si continua a lavorare, si lavorerĂ nellâorizzonte della legislatura europea. Da questo punto di vista non è stata presa alcuna decisione dannosa per lâItalia, e questo era molto importante: io ho sempre detto, fin dallâinizio che questa era la questione veramente importanteâ.
Il ministro, rispondendo a un giornalista, ha anche riferito che a un certo punto, durante la discussione, ha âposto il vetoâ, non accettando lâaccordo di principio sul Mes che Centeno voleva dare per acquisito, senza le modifiche riguardanti le clausole di azione collettiva (CACs) e la sub-aggregazione dei titoli.
Il Mes, nella sua versione attuale, prevede che nel caso in cui si debba procedere alla ristrutturazione del debito sovrano di un paese, le decisioni siano presa con un sistema di doppia maggioranza qualificata (âdual limb CACsâ): una per lâinsieme complessivo dei âbondholderâ di qualunque tipo, e unâaltra per ciascuna diversa tipologia di titoli di Stato. La riforma sul tavolo prevede invece la soppressione di questa seconda consultazione specifica dei detentori di ogni âtrancheâ di titoli di Stato, e il passaggio a un sistema a maggioranza qualificata unica (âsingle limb CACsâ), in modo da agevolare le procedure per la ristrutturazione del debito.
Dopo le polemiche degli ultimi giorni in Italia, il governo ha cercato di riaprire la discussione su questo punto, per cercare di tutelare di piĂš le eventuali minoranze nella platea di detentori di titoli di Stato. Lâaccordo allâEurogruppo ha preso ora in conto questa esigenza.