Quali sono i nodi ancora aperti della manovra

Braccio di ferro nel governo

OTT 21, 2019 -

Roma, 21 ott. (askanews) – Dal carcere agli evasori alle multe per i negozianti che non utilizzano il Pos, dal tetto al contante alla stretta sulle partite Iva, fino a Quota 100 e la ‘sugar tax’. Sono molti i ‘nodi’ aperti della manovra sul tavolo degli incontri bilaterali fra il premier Giuseppe Conte e i singoli partiti e del vertice di governo fortemente voluto dai renziani e dai pentastellati. Una sorta di consultazioni per trovare un punto di incontro sulle modifiche al testo del dl fiscale e della legge di bilancio da apportare direttamente in Parlamento. Un confronto serrato che arriva a meno di una settimana dal sofferto varo con formula ‘salvo intese’ alla manovra nel Consiglio dei ministri fiume di martedì scorso.

Un braccio di ferro all’interno del governo giallo-rosso che vede schierati da un lato M5s e Italia Viva e dall’altro Conte e il Partito democratico. Un primo faccia a faccia fra Conte e Luigi Di Maio si è svolto in mattinata. Intanto, è arrivata oggi la notizia dell’arrivo da parte di Bruxelles di una lettera con richiesta di chiarimenti al governo italiano su alcune coperture finanziarie. La missiva dovrebbe arrivare entro oggi, mentre l’Italia dovrebbe rispondere entro mercoledì prossimo. Anche di questo si dovrebbe discutere nella riunione di governo.

Tornando alle richieste avanzate dai renziani e dai cinquestelle, il partito di Di Maio insiste sul carcere per i grandi evasori ovvero quelli che sottraggono al Fisco oltre 100mila euro, e si mostra critico verso le multe per i negozianti che non accettano i pagamenti tramite Pos chiedendo invece l’abbassamento delle commissioni bancarie. M5S è scettico anche sulla stretta alle partite Iva. Di Maio, inoltre, non vuole neanche l’abbassamento della soglia del tetto all’utilizzo del contante da 3mila a mille euro. I renziani, invece, vogliono cancellare Quota 100, e hanno già annunciato dura battaglia in Parlamento. Su questo punto, però, i pentastellati non chiedono modifiche. Italia Viva, inoltre, si oppone alla ‘sugar tax’ e ritiene inutile l’abbassamento dei tetti per il contante da 3mila a 1000 euro.

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