Farmaci, Consiglio Stato conferma maxi-multa Antitrust a Roche e Novartis

Concertazione illecita "riconducibile anche a società madri"

LUG 15, 2019 -

Roma, 15 lug. (askanews) – Hanno ostacolato la vendita in Italia di un farmaco dal prezzo accessibile, l’Avastin, dal costo di 80 euro, a vantaggio di un medicamento più costoso, il Lucentis, che di euro ne costa 900. Una condotta che nel 2014 aveva fatto scattare una maxi-multa dell’Autorità Antitrust, che aveva sanzionato i due colossi farmaceutici svizzeri Roche e Novartis con una maxi ammenda da 182 milioni di euro. Che ora è stata confermata dalla sesta sezione del Consiglio di Stato che, con una sentenza pubblicata oggi, ha respinto il ricorso delle due multinazionali, condannate anche al pagamento delle spese processuali del secondo grado di giudizio, in favore dell’Autorità Garante e delle altre controparti costituite.

Nella sua sentenza il Consiglio di Stato ha ritenuto che “le condotte illecite siano riconducibili anche alle società madri dei gruppi Roche e Novartis, oltre che alle loro filiali italiane”.

Al fine di dimostrare che l’intesa tra Roche e Novartis aveva prodotto «rilevanti effetti» nel mercato, l’Autorità Antitrust – si legge nella sentenza – ha effettuato un «esercizio di stima» dal quale risulterebbe che l’intesa avrebbe «determinato un immediato rallentamento della crescita di Avastin con un conseguente spostamento della domanda verso il più costoso Lucentis, che per il SSN (Servizio Sanitario Nazionale), per il solo anno 2012, [avrebbe] comportato maggiori costi nella misura di quasi 45 milioni di euro».

Inoltre «la completa attuazione delle condotte illecite accertate avrebbe condotto ad una piena sostituzione di Avastin con Lucentis con conseguente aggravio di spesa per il SSN di circa 540 milioni di euro nel 2013 e 615 milioni di euro nel 2014».

Nel caso in esame, gli elementi di prova raccolti – ha sottolineato il Consiglio di Stato – dimostrano l’esistenza tra i gruppi Roche e Novartis di plurimi contatti finalizzati ad precisa strategia anticompetitiva: quella di enfatizzare i rischi derivanti dall’uso intravitreale del meno costoso Avastin a fronte della maggior sicurezza di Lucentis, abusando del contesto regolatorio in cui, mentre Lucentis disponeva di apposita AIC per usi oftalmici, per Avastin non erano invece mai state richieste registrazioni corrispondenti da parte del suo Marketing Authorisation Holder (MAH).

Su queste basi, l’Autorità, oltre ad inibire le medesime società ad astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell’infrazione accertata, aveva irrogato, in ragione della gravità e durata delle infrazioni, le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie: a carico di Hoffmann-LaRoche e Roche s.p.a., in solido tra loro, € 90.539.369; in capo a Novartis AG e Novartis Farma s.p.a., in solido tra loro, € 92.028.750.

Roche e Novartis hanno posto in essere un’intesa anticoncorrenziale per favorire artificiosamente la vendita di Lucentis (Novartis) a danno di Avastin (Roche), farmaci entrambi efficaci nella cura della maculopatia oculare, ma l’uno (Lucentis) enormemente più costoso del secondo (Avastin), sottolinea l’associazione Altroconsumo in una nota.

“Ci sono voluti 10 anni e 4 diversi gradi di giudizio – ha dichiarato Ivo Tarantino, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo – ma alla fine l’impegno indefesso che ci ha visto in campo fin da subito a tutela della difesa dei consumatori ha pagato. In questi anni sono stati tanti i tentativi delle due aziende di ribaltare le carte in tavola, con tecnicismi estremi che niente hanno a che vedere con il cuore della vicenda: i pazienti si sono visti negati l’accesso alla cura di una malattia grave come la maculopatia e il servizio sanitario ci ha rimesso decine di milioni di euro per una scellerata concertazione illecita delle due case farmaceutiche”.

Queste le tappe della vicenda, che Altroconsumo ha seguito da vicino nell’interesse dei pazienti e di tutti i consumatori, sintetizzate in una nota dell’associazione:

– Avastin e Lucentis – sono medicinali sviluppati dalla società Genentech, appartenente al gruppo Roche. La Genentech ha affidato lo sfruttamento commerciale di Lucentis al gruppo Novartis mediante un accordo di licenza. La Roche commercializza Avastin.

– Lucentis è autorizzato per il trattamento delle malattie oftalmiche. Avastin, altrettanto efficace nelle malattie della retina, benché autorizzato solamente per il trattamento delle patologie tumorali, grazie al suo prezzo inferiore rispetto a quello di Lucentis, era largamente utilizzato anche per il trattamento delle malattie oftalmiche (uso off label):

– tra il 2009 e il 2012 l`Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sospende via via tutti gli usi di Avastin consentiti in regime di rimborso. Le prescrizioni si spostano su Lucentis. Roche e Novartis si accordano infatti per differenziare artificiosamente i due farmaci, principalmente cercando di dimostrare che Avastin presenta rischi maggiori, contro le evidenze che provengono dall`esperienza clinica e da tutti gli studi indipendenti;

– Avastin non può più essere rimborsato dal Servizio sanitario e i malati restano senza cure. Oppure, se possono, se le devono pagare di tasca loro in regime privato;

– l`aggravio di spesa per il Servizio sanitario nazionale è calcolato in 45 milioni di euro per il solo 2012;

– il 5 maggio 2014 l`Antitrust sanziona le due case farmaceutiche al termine di un procedimento avviato nel 2013 anche a fronte della denuncia della Società dei medici oftalmologi italiani e di altri enti e organizzazioni, tra cui Altroconsumo;

– la multa esemplare (oltre 90 milioni di euro ad entrambe le case farmaceutiche) è il primo dei diversi tasselli per ottenere trasparenza sulla vicenda e l`accertamento delle responsabilità di chi – sottolinea Altroconsumo – ha speculato sulla pelle di consumatori particolarmente deboli e in stato di necessità. Altroconsumo invia anche un esposto alla Procura di Roma, di Torino, e alla Corte dei Conti;

– le due aziende ricorrono subito al Tar Lazio che però, nel novembre 2014, respinge i ricorsi;

– Roche e Novartis coinvolgono allora il Consiglio di Stato che rinvia il caso alla Corte Europea di Giustizia europea. Il 23 gennaio 2018 la Corte di Lussemburgo risponde ai quesiti pregiudiziali presentati dal Consiglio di Stato confermando nella sostanza la bontà dell`operato e delle conclusioni dell`Autorità Antitrust e rimandando al sistema giudiziario italiano l`atto finale del lungo iter di questa vicenda

E l`atto finale oggi  è finalmente giunto e “rende giustizia – sottolinea l’associazione Altroconsumo – a uno dei casi più clamorosi di azioni illecite a danno di consumatori, ancora più gravi se si considera che le due case farmaceutiche hanno speculato sulla pelle di consumatori particolarmente deboli e in stato di necessità”.

“Siamo ovviamente soddisfatti della sentenza e orgogliosi di esserne in qualche modo tra gli artefici, ma la vicenda per noi non si deve chiudere qua – conclude Ivo Tarantino. Altroconsumo ribadisce infatti il diritto/dovere delle Regioni, ora che la sentenza è definitiva, di richiedere il risarcimento per la maggior spesa sostenuta negli anni per l`acquisto del farmaco più caro”.