Partita la lettera di Tria: non ci sono tagli al welfare

Diffuso documento ufficiale dopo indiscrezioni smentite dal Mef

MAG 31, 2019 -

Milano, 31 mag. (askanews) – E’ stata diffusa la lettera che il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha inviato alla Commissione europea in risposta ai chiarimenti chiesti da Bruxelles sul nostro debito pubblico. Nel pomeriggio erano circolate indiscrezioni di stampa nelle quali si parlava di riduzioni di spesa per il welfare, in riferimento a reddito di cittadinanza e Quota 100, nel periodo 2020-2022 che avevano fatto chiedere al vicepremier Luigi Di Maio un vertice di maggioranza.

Il Mef aveva smentito categoricamente e nella versione ufficiale del documento inviato a Moscovici e Dombrovskis non c’è traccia di questi tagli. “In vista dell’approvazione del Documento Programmatico di Bilancio per il 2020 e alla luce delle più aggiornate previsioni macroeconomiche, il Governo – si legge a pagina 4 – sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche non tributarie”.

“Il Parlamento ha invitato il Governo a riformare l’imposta sul reddito delle persone fisiche nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022 definiti nel Programma di Stabilità. Inoltre, il Parlamento ha invitato il Governo a evitare gli aumenti delle imposte indirette per il 2020 individuando misure alternative idonee a garantire il suddetto miglioramento strutturale”. Così scrive, a proposito della flat tax, il ministro Tria.

Rispetto alle indiscrezioni pubblicate nel pomeriggio – e seccamente smentite dal Mef – scompaiono i riferimenti alla riduzione del “numero degli scaglioni” e della “pressione fiscale gravante sulla classe media”.

La lettera di Tria è accompagnata da un documento di 58 pagine nel quale si esaminano i fattori rilevanti che influenzano l’andamento del debito pubblico in Italia.

Lme